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Biglietteria della stazione a Borgo. I disagi di un pendolare
MUGELLO – Prima di tutto il messaggio centrale: l’inefficienza della biglietteria di Borgo (articolo qui), fra chiusure, modifiche di orario, difficoltà del sistema e della rete. Non se ne può più! Questo non è un servizio, ma una cabala che non possono pagare gli utenti e gli operatori del servizio che fanno quel che possono, compreso sorbirsi in diretta le nostre ire.
Le barriere architettoniche alla stazione ferroviaria di Borgo San Lorenzo finalmente… aumentano!
Testimonianza diretta del sottoscritto stamane. Arrivo in anticipo rispetto all’orario del treno (FI SMN delle ore 6.48) ovvero alle 6.25. Vado alla biglietteria, sportello chiuso. Scopro, con non poche difficoltà a districarmi fra una selva di cartelli, che non è giorno di chiusura (eureka!), ma il “nuovo orario di aperture random” prevede avvio servizio alle ore 6.40, ovvero oltre mezz’ora più tardi della regola. Vedo indignato anche il capotreno che è venuto ad accertarsi la causa dei forti disagi del giorno precedente (con impossibilità per molti di fare regolare biglietto). Allora, mi sposto alla macchina self service. Trovo lì una fila dovuta alla non accettazione del contante di un utente straniero, che, invano, ho cercato di aiutare. Attendo 10′ e torno allo sportello, sicuro di avere una persona che rapidamente emetta l’abbonamento. Dopo 8 minuti di tentativi di collegamento nessun esito. Ritiro documento e carta di credito già consegnata e rinuncio riuscendo nella difficile impresa di non aggredire verbalmente la signora della biglietteria che di fronte alla mia impazienza non saputo dire altro che “… è tanto che c’è questo problema, bisognerebbe venire prima a fare l’abbonamento …”
Mi fiondo verso il treno, dove trovo la comprensione del capotreno che era già consapevole di tutto il “cortocircuito”.
Arrivo a Firenze, mi fiondo (in bici) alle macchinette automatiche e di fronte al “mondo dietro le mie spalle” (tutti riescono a seguire la mia procedura, con i miei dati, nome e data di nascita, la tratta interessata, la opzione ISEE, ecc.) finalmente completo l’acquisto dell’abbonamento.
L’ho fatta lunga per poter domandare: ma questo fantomatico passaggio “dal cartaceo al digitale” produce questo caos?
In fondo la morale è che si è scoperta una “nuova barriera architettonica per viaggiare sul treno”: l’impossibilità di dotarsi di titolo di viaggio prima di salire sul treno.
Un pendolare che, nonostante tutto, non smetterà di usare il treno con al seguito la bici pieghevole per attraversare la città piena di ulteriori “barriere architettoniche” per chi si vuol muovere senza gravare sull’agonizzante traffico della “nostra” Firenze.
Stefano Tagliaferri
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 giugno 2016
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