BORGO SAN LORENZO – E’ una bambina vivace, N.; 7 anni, di famiglia senegalese, frequenta la scuola primaria a Borgo San Lorenzo. E anno scorso era come rinata, mentre adesso è tornata improvvisamente sola.
Perché N. è sorda, ma aveva trovato nella classe una insegnante di sostegno che sapeva la lingua dei segni. Le si era aperto un mondo, e per la prima volta, lei che era arrivata alla primaria senza saper ancora parlare e che comunicava in gran parte a gesti, aveva cominciato a relazionarsi con il mondo esterno, con i compagni di classe e le insegnanti.
Ma quest’anno è accaduta una cosa, per lei, molto brutta e soprattutto ingiusta. E’ entrata di mezzo la burocrazia, e quell’insegnante è stata trasferita, e sostituita da un’altra che non è specializzata per i casi di sordità.
Del suo caso si sono presi cura diversi insegnanti e genitori. La piccola, sorda dalla nascita, vive con la mamma che l’iitaliano lo parla ben poco, il padre è spesso via per lavoro, e finora ha avuto un’assistenza insufficiente, a parte le poche ore di logopedia, passate dall’Asl. Per questo il primo anno passato alle elementari, con questa speciale insegnante di sostegno, le aveva cambiato la vita.
Lo testimonia anche il padre: “Finalmente, dopo tre anni alla scuola dell’infanzia senza il minimo miglioramento nella comunicazione e nell’apprendimento, alla primaria è arrivata un’insegnante con una preparazione specifica sulla sordità che con la LIS è riuscita a far comunicare mia figlia, con nostra grandissima emozione sia con i compagni di scuola che con le maestre, che con tutti gli specialisti che la seguono. Tutti si sono impegnati al massimo per imparare un minimo questa lingua dei sordi, consentendo a mia figlia finalmente di potersi esprimere”.
Anche per i suoi compagni di classe questo rifiorire della bambina era diventato un’esperienza importante: tutti si impegnavano a comunicare con lei e aiutarla era un impegno aggregante. Tanto che le famiglie stesse avevano ben accolto il progetto e caldeggiato anche per quest’anno.
Purtroppo però questo non è stato possibile: “Mi domando perché succeda tutto questo -si chiede il padre-. E’ giusto che mia figlia non debba avere un percorso di apprendimento come tutti gli altri bambini? Perché ora alla scuola primaria le viene interrotto un percorso che aveva dato ottimi risultati l’anno scorso?”
E’ troppo pensare e sperare che sia possibile trovare una soluzione di buon senso, per non “spegnere” il mondo intorno a una creatura di sette anni?
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 dicembre 2017
1 commento
Salve,
scrivo questa mail perché ho molto a cuore il caso della bambina sorda. Sono una studentessa e studio il linguaggio dei segni, sono solo al secondo anno (su tre) e vorrei sapere se potrei in qualche modo aiutarla e in che modo…
Voi sapete darmi qualche informazione o qualche contatto?
Vi ringrazio per l’attenzione
Cordialmente
Giorgia Lombardi