Cane randagio, quanto ci costi… L’Unione montana replica alle critiche
In relazione alla lettera di un cittadino riguardante la procedura di affidamento del servizio di adozione dei cani randagi, l’Unione montana dei Comuni del Mugello precisa quanto segue:
Solo a chi non sa a quanto può arrivare la spesa di un Comune per questo tipo di servizio la cifra prevista dal “bando” può sembrare alta. Non è così.
In realtà, è stata studiata una procedura con un meccanismo incentivante all’adozione, che consente inoltre una diminuzione considerevole della spesa pubblica.
La cattura del randagio è di competenza dei Vigili Sanitari Asl che affidano l’animale al canile sanitario, tramite convenzione Comune-Asl. Trascorso il periodo di affidamento (diverso se l’animale è cucciolo o adulto, comunque non oltre i 60 giorni), se non viene rintracciato il proprietario, è il Comune che ne diviene proprietario ed è obbligato ad assumerne il mantenimento, o tramite il canile comunale o, se non presente, tramite una struttura convenzionata rispondente ai requisiti di legge. Con costi medi di circa 5 euro al giorno, per animale. Negli scorsi anni alcuni comuni della zona hanno dovuto sostenere spese di 18-19.000 euro, e in certi casi anche oltre 30.000 euro, l’anno per il mantenimento dei cani randagi nelle strutture canile. Grazie alla convenzione con l’Asl che permette un’attività di controllo e ricerca più approfondita ed estesa territorialmente, il numero di randagi di recente si è notevolmente ridotto, arrivando a circa una decina l’anno.
Per incentivare l’adozione dei cani randagi da una parte e razionalizzare e ridurre le spese dall’altra, l’Unione montana dei Comuni del Mugello ha previsto un servizio unico per i Comuni di Barberino, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Scarperia e San Piero (quelli che fanno parte della funzione associata di Polizia locale) con affidamento tramite procedura negoziata rivolta alle associazioni animaliste iscritte nell’apposito registro provinciale che operano sul territorio di competenza dell’Asl 10. Il “bando” consente un risparmio rilevante, in generale e per ognuno di essi, definendo un costo fisso annuo lordo di 10.000 euro per l’attivazione e la gestione del servizio di adozione, comprensivo di un servizio di informazione (una bacheca web con annunci) e uno di verifica delle adozioni. A questo si aggiungono: 600 euro per ogni cane che la struttura riesce a far adottare nei primi 60 giorni; 500 euro a cane se è la stessa struttura che lo adotta e si occupa così del suo mantenimento vita natural durante. A questo punto, il Comune non ne è più il proprietario e non ha più in carico spese. E la struttura tramite un sito web di annunci e la collaborazione con altre associazioni animaliste potrà a sua volta sensibilizzare e incentivare l’adozione dell’animale.
Riguardo ancora al servizio, si precisa che l’importo annuo massimo di 28.000 euro, lordo, compresi oneri, è un importo massimo presunto, variabile in diminuzione in base al numero di cani randagi interessati e poi effettivamente adottati. Negli scorsi anni il numero medio di cani necessitanti di adozione è stato di circa 15 unità l’anno.
(Fonte: Ufficio Stampa Unione Montana dei Comuni del Mugello – Johnny Tagliaferri)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 settembre 2015