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Comune e trasparenza, a Borgo un altro anno perduto…
BORGO SAN LORENZO – Un anno fa vi fu maretta, tra “Il Filo” e l’amministrazione comunale di Borgo San Lorenzo. Per una sciocchezza, di per sé. Una nostra cronista partecipando a una seduta pubblica del consiglio comunale si mise a registrare il dibattito (articolo qui). Se ne accorse il vigile presidente del Consiglio comunale che (citiamo dal documento di “rettifica” del Comune) “nell’esercizio legittimo dei suoi poteri legali di vigilare ed intervenire per regolare il corretto svolgimento delle sedute, notato quanto stava accadendo, ha, semplicemente, chiesto di interrompere la registrazione, non richiesta e non autorizzata”.
Sindaco Omoboni, presidente del Consiglio Timpanelli e segretario comunale Grimaldi ci informavano poi che avevan ragione loro a impedire di registrare il dibattito, udite udite, per la “necessità del rispetto della normativa sulla tutela dei dati personali o per impedire la diffusione dei dati sensibili”. Che dati sensibili vi fossero in un dibattito pubblico in consiglio comunale ancora non siamo riusciti a capire.
Se torniamo a distanza di un anno sull’argomento (in passato dicemmo la nostra, qui il commento) c’è un motivo. I nostri ottimi censori comunali proclamarono un’altra cosa: che non era possibile registrare in quanto occorreva adottare un apposito regolamento.
Ebbene, sono passati dodici mesi e un regolamento del genere non è stato fatto. Eppure era semplice semplice. Che invece manchi la volontà? Dispiace che un’amministrazione comunale in altri settori piuttosto innovativa e impegnata, su questo fronte si dimostri assolutamente ottusa e chiusa. L’accessibilità degli atti, la trasparenza, sono principi fondamentali per la partecipazione democratica dei cittadini. Negarli, accondiscendendo politicamente a interpretazioni cavillose e formalistiche, non fa onore ai nostri politici-amministratori.
Non scriviamo queste cose per spirito di polemica. Ma perché confidiamo in un ripensamento. In un atteggiamento più aperto. Capace di far prevalere il principio della massima trasparenza su tutto quello che si scrive e si dice nella casa comunale. Che è la casa di tutti. Bisognerebbe non dimenticarlo mai.
Paolo Guidotti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 marzo 2017
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