“Con me vince il nuovo Pd, riformista e popolare”: Bagni presenta la sua candidatura a segretario
BORGO SAN LORENZO – Sarà una sfida a due a Borgo San Lorenzo, per il posto di segretario del PD. Al segretario uscente Gabriele Timpanelli che ha deciso di ricandidarsi (intervista qui) si contrappone Giacomo Bagni, rappresentante del gruppo che a livello locale fa riferimento al sindaco Paolo Omoboni, e che sul piano nazionale è vicino a Renzi. In questa intervista spiega le ragioni della sua candidatura. E non manca di evidenziare le differenze con l’altro candidato.
Quali le ragioni della tua candidatura? Dopo lunga e meditata riflessione, ho accettato la proposta di candidarmi che mi è stata rivolta con forza da una parte consistente del PD, la componente maggioritaria uscita vincente dalle primarie di aprile con il 70% dei consensi. Mi riconosco in quell’impostazione fortemente riformista e, provenendo dall’esperienza davvero positiva di Borgo Migliore, ho immaginato, insieme a tanti amici, che questi due percorsi, interno ed esterno, e l’onda di rinnovamento che rappresentano, possano in sinergia davvero fare sintesi, per ridare al PD borghigiano un ruolo guida e autorevole nel dibattito politico locale. C’è bisogno di concretezza, c’è bisogno di tornare, senza retorica, a fare quello che dovrebbe fare la politica: ascoltare, studiare i problemi, proporre soluzioni per le persone e la comunità. Oggi siamo tutti insieme dentro al partito democratico con questo spirito di rinnovamento.
Chi ti sostiene? Sei il rappresentante del gruppo del sindaco? Dei renziani? Più che riconoscermi in queste etichette che sanno molto di personalismo e di politica autoreferenziale e non colgono l’essenza della questione, direi che la mia candidatura rappresenta più quella parte del partito legato all’idea della politica come tenace cammino riformista, una bussola che ho provato a seguire coerentemente nel mio impegno. Il legame col sindaco sicuramente è un elemento noto e si basa su una visione fortemente condivisa, che si è sposata benissimo con quella di tanti amici presenti e impegnati da tempo nel Partito Democratico borghigiano. Io sono un idealista che col tempo ha maturato una giusta dose di pragmatismo, quel pragmatismo unito agli ideali, che può ridare all’impegno politico il suo significato vero. La gente chiede che ci si cali nella realtà, che si ritorni a connettersi con le loro esigenze, che si ritorni ad essere vicini alle questioni concrete, che si provino a risolvere i loro problemi, che si abbia cura dell’ambiente nel quale viviamo e che chi ricopre certi ruoli investito dalla delega data dai cittadini, poi sia consapevole delle responsabilità che questo comporta. Il populismo che si è sviluppato in questi ultimi tempi è una risposta sbagliata ad una domanda giusta e noi dovremmo essere capaci di dare invece la risposta che serve. Cose semplici e complicate allo stesso tempo: in una parola mettersi al servizio, e questa è la banale e grande novità da proporre, che molti amici che hanno vissuto come me l’esperienza di Borgo Migliore e che hanno lavorato in questi anni per questo dentro al PD, condividono. Allora questa candidatura non è altro che l’espressione di questa necessità e di questo cambio di passo necessario.
Cosa pensi della candidatura Timpanelli? Beh, devo dire che mi pare un’evidente riproposizione del vecchio e non naturalmente in termini anagrafici, ma in termini di proposta politica e di approccio, oserei dire anche psicologico. E’ il frutto, mi pare, del “serrate le fila” rispetto agli intrusi, a quelli che vogliono occupare uno spazio che non viene loro riconosciuto. E’ una logica questa che, fatti alla mano, si è già rivelata perdente a più riprese, oltre che sbagliata. Gli eventi del 2014 con le primarie prima e il risultato elettorale dopo, hanno dimostrato chiaramente cosa è richiesto alla politica locale dai cittadini. Ecco, ho l’impressione che, nonostante tutto, questo messaggio in una parte del PD locale non sia stato colto e metabolizzato, considerando anche i ripetuti tentativi -pressoché ignorati- di sincero dialogo proposto e di invito alla gestione condivisa. La differenza sostanziale rimane quindi nel metodo, che in questo caso ha ricadute evidenti sul merito delle questioni. Il PD ha vocazione maggioritaria e popolare e come tale dovrebbe aprirsi e non chiudersi, guardare avanti, a ciò che dovremmo e vogliamo essere piuttosto che indietro a chi e cosa siamo stati. Questa è una differenza sostanziale di prospettiva e di azione. Chiudersi nella ridotta difensiva di una presunta superiorità morale non potrà che provocare effetti negativi.
Il tuo programma in caso di vittoria? La mia idea è quella di coinvolgere e capire. La politica deve essere competente, ovvero chi pensa di volersi assumere questo impegno lo deve fare seriamente e sapendo di cosa si sta parlando. Non c’è spazio per carrierismi e improvvisazioni, ma tanto spazio invece per le idee e per l’azione. Vorrei che ci fossero gruppi di lavoro su questioni specifiche, al di là del ruolo che dovranno avere gli organi dirigenti quali la segreteria e l’assemblea. Mi piacerebbe che si riuscisse a coinvolgere più persone possibili nel dibattito sulle questioni locali. Penso a gruppi di lavoro sulla vicenda ospedale e in generale sui servizi socio-assistenziali del territorio, riconnettendosi anche con chi già è impegnato su questi temi. Un gruppo di lavoro per provare a fornire idee sulla gestione intelligente e costruttiva degli immigrati richiedenti asilo, tema caldo, che coinvolga le associazioni che già operano bene nel settore, ma allargando la questione al ricco tessuto associativo borghigiano, in una logica di integrazione e comprensione reciproca. Vorrei ragionare sul ruolo del Mugello e sul suo rapporto dialettico con l’area metropolitana pensando a come mettere davvero in rete le tante realtà produttive in termini economici e sociali, presenti sul territorio. La sussidiarietà è un concetto che dovremmo declinare in concreto, molto più di quanto non si sia fatto e si stia facendo.
Un progetto ambizioso sicuramente, da condividere con tanti compagni di viaggio e, se saremo capaci di far cambiare marcia il PD, forse non troppo lontano dalle nostre possibilità.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 ottobre 2017