Dimissioni di Zingaretti, il Pd mugellano si interroga. L’intervento di Giacomo Bagni, segretario di Borgo San Lorenzo
BORGO SAN LORENZO – Le inattese dimissioni del segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti hanno creato disorientamento nelle fila del partito, ad ogni livello. Ma dopo il disorientamento è il tempo della riflessione e dell’analisi. E abbiamo chiesto a sindaci e segretari comunali di esprimere il proprio pensiero.
I primi interventi pervenutici sono del segretario Pd di Borgo San Lorenzo e del sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti. Ecco intanto la riflessione di Bagni.
Le dimissioni del segretario nazionale Zingaretti hanno un significato che va al di là dell’aspetto personale. Fuori dalla retorica un po’ fine a se stessa della solidarietà e della richiesta di ripensarci, la questione pone interrogativi seri alla nostra comunità politica. Zingaretti ha assunto l’incarico in uno dei momenti più difficili della storia del Partito Democratico e, ancorchè espressione di una parte, diamo atto che ha cercato di gestire in modo unitario un percorso politico di riconciliazione e di rilancio del progetto politico rappresentato dal PD. Il processo è stato accidentato e aggravato poi dalla crisi legata al Covid che ha impedito di aprire spazi di elaborazione in un tempo oppresso dall’emergenza e dall’urgenza di gestire una situazione alla quale nessuno era preparato.
Nonostante tutto si poteva e si doveva fare di più e meglio. Dobbiamo essere severi con noi stessi, constatare come, nonostante il grande senso di responsabilità dimostrato, al PD sia mancata in questo periodo la capacità di approfondire un dibattito capace di ridefinire una visione progettuale degna degli ideali fondativi. Troppe le diffidenze reciproche, troppi i ripiegamenti e i veti, troppi gli atteggiamenti ordinari e opportunistici che hanno soffocato la necessità ineludibile di progettare, di riavviare fiduciosi una visione di futuro.
La pandemia poteva ed è ancora, l’occasione formidabile per ridefinire, superata l’emergenza, una diversa visione dello stare insieme, giusto, equo e sostenibile. Il PD non può sottrarsi a questo compito che gli è proprio e non è mollando che si dà un contributo ma partecipando alla discussione.
Il Partito Democratico rimane una grande e seria risorsa per questo paese a patto che vi sia spazio per tutti, che non si confezionino formulette pre-costituite al ribasso e narrazioni svincolate dalla realtà, che le differenze vengano percepite come risorsa e non come ostacolo, che si torni a frequentare l’ambizione di essere punto di riferimento popolare e capace di vedere e progettare il futuro in un tempo che ci sta proponendo grandi trasformazioni sociali ed economiche.
La prossima Assemblea Nazionale è un’occasione da non perdere per recuperare identità e fare costruttiva sintesi delle tante identità presenti nel partito. Discutere per costruire e non per distruggere e delegittimare. Il momento storico e gli eventi sono implacabili e ci incalzano, i nodi vanno sciolti con senso di responsabilità, non possiamo sprecare ancora, pena il rischio di uscire di scena.
Giacomo Bagni
Segretario PD Borgo San Lorenzo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 Marzo 2021
Per me il PD paga l’abbraccio mortale dei grillini,un partito nato dal nulla, la cui parola d’ordine è l’Incompetenza, per il quale uno vale uno ossia non esiste il merito e le doti personali , che si affida ad altri incompetenti pescati a caso nel web e con a capo un rozzo comico che non fa ridere.Questo dagli eredi del PCI e della DC è indegno.E stupido.
Gentile Signora Alberghini, i travagli del Pd dipendono solo dal Pd, dalle scelte e dal posizionamento politico scelto dai suoi dirigenti. Dal correntismo sfrenato e dal fisiologico bisogno dei esercitare il potere . Gli ideali del popolo di sinistra sono stati traditi e sostituiti con valori liberali e confindustriali, purtroppo. Da almeno 10 anni oramai. I profili personali dei dirigenti del Pd sono la prova antropologica del cambiamento. Ex Confindustria, industriali farmaceutici praticamente monopolisti, nobili decaduti quando non signori delle tessere. Quando un Segretario si dimette con affermazioni forti come ha fatto Zingaretti non si può restare indifferenti.
Dare colpe al Movimento 5S è un comodo alibi. Ed in ogni caso in una prospettiva elettorale nazionale, visto che la consistenza numerica probabile del Pd non supererà quasi certamente il 20% con chi di grazia si dovrebbero trovare alleanze nella speranza di poter almeno competere? Con Italia. Viva e con Forza Italia?
O guardare a sinistra verso Leu ed i 5S che per con tutti i loro limiti e travagli sono gli schieramenti con i quali si possono condividere quei residui valori di sinistra, che i dirigenti hanno abiurato ma che nell’ elettorato del Pd sono vivi e ancora solidi.. Altrimenti ci si deve rassegnare ad una lunga opposizione. Ci sarà da fare una scelta di campo.
Questo è il nodo da sciogliere. Recuperare i valori e la tradizione della sinistra italiana o diventare un altro partitino di centro buono per tutte le stagioni, basta che mantenga potere e poltrone. Saluti.