SCARPERIA E SAN PIERO – Il Comitato di cittadini di Massorondinaio ha depositato il 27 aprile scorso un esposto (articolo qui) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, a firma di 733 cittadini, in relazione ai disagi ambientali e sanitari prodotti dall’impianto di produzione di conglomerato bituminoso esistente nel Comune di Scarperia e San Piero.
In una nota i cittadini residenti nella zona ricordano di aver presentato in passato “numerose segnalazioni alle autorità competenti per chiedere interventi che risolvessero i numerosi episodi di emissioni anomale (odorigene e polverulente), senza avere però alcun intervento efficace per risolvere dette problematiche”.
“Da questo mancato ascolto delle istituzioni preposte – spiega il Comitato – è nata la decisione di presentare l’esposto per chiedere alla autorità giudiziaria se, visto il protrarsi dei fenomeni inquinanti, si potessero riscontrare profili di responsabilità penale”.
L’esposto analizza anche le numerose lacune istruttorie e autorizzative relative all’impianto in questione: dalla non adeguata valutazione di impatto ambientale, alla mancata applicazione della normativa sulle industrie insalubri di prima classe, alle carenze autorizzatorie e prescrittive soprattutto in relazione ai fenomeni emissivi denunciati da tempo, alla non adeguata applicazione delle sanzioni amministrative da parte delle autorità competenti di fronte alle violazioni delle autorizzazioni e delle prescrizioni di legge nella gestione dell’impianto in oggetto.
A tal fine l’esposto conclude chiedendo alla autorità giudiziaria di indagare se sussista, alla luce dei fatti e degli atti prodotti, la realizzazione della fattispecie delittuosa di inquinamento ambientale, recentemente introdotta nel nostro Codice Penale.
“L’esposto – dice il comitato – appare ancor di più giustificato dalla recente notizia pubblicata dai mass media locali sulla presentazione di un rapporto di Arpat (articolo qui) che, dopo un adeguato sopralluogo all’impianto, ha riscontrato significative violazione delle prescrizioni autorizzatorie e la necessità di andare ad una nuova autorizzazione con prescrizioni più restrittive sotto il profilo delle emissioni inquinanti”.
“Ma il Comitato – conclude la nota -, pur chiedendo alla autorità giudiziaria di indagare su eventuali responsabilità penali, non vuole rinunciare a sollecitare le Autorità competenti in materia ambientale (Regione e Comune in primo luogo) ad agire in via amministrativa. Per questo il Comitato, dopo la diffida dello scorso anno, ha deciso di formalizzare apposita istanza affinché la Regione Toscana avvii una completa Valutazione di Impatto Ambientale integrata con una Valutazione di Impatto sanitario della presenza e delle emissioni dell’impianto”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 aprile 2018