“Giogo – Colla Casaglia”: un’escursione nella natura più bella
FIRENZUOLA – Stefano Pelosi, borghigiano d’adozione, ha partecipato con suo figlio e un’altra ventina di persone all’escursione di due giorni nell’area demaniale Giogo – Colla di Casaglia (articolo qui). E’ rimasto colpito dalla bellezza dei luoghi e ha voluto condividere questa esperienza con i lettori de “Il Filo”.
“Sabato 12 e domenica 13 ho deciso con mio figlio di trascorrere due giornate diverse dal
solito, due giornate circondati dalla natura, ricche di camminate, dove ho messo alla prova
la mia persona sia mentalmente che fisicamente. L’occasione? Una bellissima iniziativa
dal titolo “Avventura notturna nel parco del Giogo – Colla Casaglia” organizzata da due
guide ambientali escursioniste Claudia e Cristiano. Il programma, di tutto rispetto, si
divideva in due giornate.
1° giorno: Ritrovo ore 12.00 presso il Museo di Badia di Moscheta
Partenza ore 13.00
Arrivo intorno le 18.00 circa presso il campo tenda (Monte Acuto)
Cena ore 20.00 (a cura degli organizzatori)
2° giorno: Colazione ore 08.00 (a cura degli organizzatori)
Partenza dal campo base ore 08.30/09.00
Rientro a Badia di Moscheta alle ore 18.00 circa
In questi due giorni di camminata, ho avuto il piacere di vedere cose e posti fantastici, di
ascoltare racconti e spiegazioni che mi hanno permesso di assaporare tutto l’entusiasmo
di chi me le raccontava. Il piacere di far parte di un gruppo, dove ogni singolo è rimasto
singolo e dove ogni persona ha condiviso l’esperienza senza prevaricare l’altro.
Ho provato l’ebrezza di dormire in tenda, a dir la verità io ho dormito all’aperto per mia
scelta guardando un bellissimo cielo stellato dove ogni tanto si vedeva una stella cadente.
Mi sono immerso nei rumori della foresta come il canto mattutino dell’allocco o il grido
della poiana in cerca di prede, e abbiamo visto differenti paesaggi mutare nello spazio di
poche centinaia di metri, tra ruderi, borghi abbandonati ma anche borghi ancora vivi come
Giogarello. Lungo il percorso ci siamo imbattuti in essiccatori restaurati o abbandonati e in
carbonaie che sicuramente hanno fornito carbone alle nostre vallate fino a 50 anni fa. Ho
visto, purtroppo, sorgenti e letti di fiume in secca, ma anche cascate e sorgenti ancora in
attività. Tutto questo a dipingere un paesaggio che si conserva rispettato e mantenuto
intatto dalla gente che lo frequenta. Insomma, ho avuto l’onore e il piacere di trascorrere
questi due giorni con due guide, Claudia e Cristiano, che ringrazio con tutto il cuore per
quanto hanno fatto e per quanto ci hanno trasmesso, ma soprattutto perché ho visto in
loro l’amore che hanno per queste montagne e tutto ciò che esse contengono”.
Stefano Pelosi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 agosto 2017