Gran Premio di Toscana: bello, bravo, bis!
SCARPERIA E SAN PIERO – Una giornata storica per lo sport mondiale. Che avesse le carte in regola per esserlo era abbastanza chiaro a tutti. Ma che il primo Gran Premio di Toscana potesse entrare nella storia della Formula Uno in maniera così dirompente non poteva immaginarselo nessuno. Certo, a ben vedere i segnali c’erano tutti: a partire dai più evidenti e scontati, come i festeggiamenti sfarzosi della Ferrari per il millesimo GP, pietra miliare che fa capire quanto il proprietario del circuito mugellano sia importante e radicato nella storia dello sport a quattro ruote, fino alle dichiarazioni entusiaste di tutti i piloti a partire dai primi giri del giovedì. Velocità, forza G che spacca il collo, tecnica ed adrenalina: un mix che in Formula Uno sono decenni che si è purtroppo perso, andando sempre più verso circuiti morbidi, dolci e anche troppo scontati. Il richiamo dei soldi ha compromesso uno sport maschio, togliendo l’aspetto fondamentale che ogni circuito aveva e che ieri l’Autodromo del Mugello ha ricordato in maniera esplosiva a tutti: chi sbaglia paga. Prendi una curva troppo forte in un circuito qualsiasi? Bene, l’asfalto che c’è oltre la pista regolare ti permetterà di allargare la traiettoria per tornare tranquillamente in gara. Prendi la curva troppo forte al Mugello? Ti ritrovi nella ghiaia e tanti saluti alla gara. Questa rigidità, questa inflessibilità che ha caratterizzato il weekend del Gran Premio di Toscana Ferrari 1000 ha fatto venire la bava alla bocca e gli occhi a cuoricino non solo ai piloti, ma anche a tutti gli appassionati che già durante l’interminabile gara di ieri chiedevano sui social alla FIA ed all’Autodromo stesso che questa adrenalina, questo spettacolo assoluto non rimanga un oggetto da ammirare con nostalgia nelle foto e nei libri di storia dello sport, ma che diventi un appuntamento fisso nel calendario di Formula Uno.
Con buona pace di chi, fermandosi alle due bandiere rosse ed alle 2 ore e 20 di gara, ha gridato al “circuito troppo pericoloso” o al “non adatto per la Formula Uno”. Per loro bastano le dichiarazioni di Hamilton, Bottas ed Albon, i tre moschettieri che hanno occupato i gradini del podio ieri, e che hanno confermato quello che anche i fan hanno scritto e detto per tutto il weekend: un’organizzazione ed una pista che necessitano di tornare dal prossimo anno come tappa fissa. E quindi non resta che dire una cosa: brava Ferrari (per l’occasione, un po’ meno per i risultati), bravissimi Regione Toscana ed Unione dei Comuni, straordinario Mugello Circuit. Bravi, ma adesso ci vuole il bis.
Andrea Pelosi
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 settembre 2020
I motivi di preoccupazione legati alle manifestazioni motoristiche scarperiesi sono dovuti alla cocomitanza di festeggiamenti notturni paesani che si svolgono nel centro storico del paese. Quest’anno, complice, o grazie, a questa pandemia, i festeggiamenti non ci sono stati, tutto è passato con piacevole normalità e nel rispetto di chi, nel centro storico di scarperia, ci abita. Spero che questo serva di insegnamento per gli anni a venire.
Franco DORI.