Il caso dei tre disabili messi alla porta dal Comune di Borgo. Una nota di Rifondazione
Questa la nota del circolo di Rifondazione Comunista, il cui gruppo consiliare ha presentato anche un’interrogazione, in merito al caso dei tre disabili che da anni lavoravano al Comune di Borgo San Lorenzo e che sono stati mandati a casa.
Circolava da un po’ di tempo la voce che il Comune di Borgo San Lorenzo avrebbe messo alla porta tre lavoratori diversamente abili. Proprio la scorsa settimana si è avuta la conferma, che da notizia diventa un fatto. Non un semplice fatto di cronaca ma un grave episodio di rilevanza politica, esito delle scelte dell’amministrazione borghigiana.
Non si sa ancora molto delle ragioni che hanno portato a questa scelta: forse un cavillo burocratico, come è stato richiamato da più parti, o forse una discutibile interpretazione delle modifiche della legislazione in materia che avrebbe di fatto portato l’amministrazione comunale al blocco del rinnovo della Convenzione tra il Comune e la cooperativa che ha curato il progetto per gli inserimenti lavorativi.
E certo non si capisce perché la questione sia emersa soltanto adesso, con un ritardo inaccettabile considerato che la legislazione sugli affidamenti di servizi e prestazioni a cooperative sociali ha subito le ultime modifiche attraverso la Legge di Stabilità approvata ben 8 mesi fa. Se il tema fosse stato affrontato prima della scadenza della Convenzione (30 giugno u.s.) con ogni probabilità la sospensione/licenziamento dei tre soggetti interessati avrebbe potuto essere scongiurata.
Non vogliamo pensare che dietro a questa negligenza si nascondano meri calcoli di bilancio. Sarebbe gravissimo se per risparmiare poche migliaia di euro attraverso l’ennesima attivazione di una gara al massimo ribasso, questa amministrazione si fosse sentita in diritto di ledere la fragilità di persone per le quali gli inserimenti lavorativi coincidono con dignità personale, integrazione sociale e sviluppo delle potenzialità di autonomia.
Sarebbe inaccettabile se, per l’ennesima volta, ci si trovasse di fronte ad una ricerca di risparmio consumata sulla pelle delle persone (in questo caso per di più svantaggiate) e sui loro diritti. D’altronde sempre più spesso, con la scusa dei tagli e della mancanza di risorse, si assiste ad una sostituzione del lavoro dei dipendenti comunali o in appalto con forme di volontariato. È di pochi giorni fa la notizia di impiegare alcuni migranti presenti sul territorio per provvedere al decoro urbano del comune, o di utilizzare otto lavoratori in mobilità in ambito amministrativo e di lavori pubblici, il tutto a costo zero per l’amministrazione.
Noi crediamo che sostituire il lavoro equamente retribuito con forme di volontariato sia un grave attacco alla dignità dei lavoratori. In nome del risparmio e della virtuosità del comune, si avalla la logica dell’austerità e dei tagli che tutti i governi degli ultimi anni ci hanno imposto. Lo stesso accade per i lavori che l’amministrazione appalta a società e a cooperative, i cui lavoratori, come accade oggi e come è già successo purtroppo in passato (si veda ad esempio i lavoratori della raccolta della carta), possono trovarsi dall’oggi al domani senza lavoro appena le convenzioni con il comune vengono messe in discussione.
E’ inutile che adesso si tenti di scaricare le responsabilità sui tecnici scelti dall’amministrazione. La responsabilità è politica ed è del sindaco, della giunta e della maggioranza che la sostiene.
È necessario prima di tutto fare chiarezza su quanto avvenuto: è per questo che abbiamo appena presentato una interrogazione urgente rivolta al Sindaco e all’Assessore competente. Allo stesso modo ci adopereremo al fine che la convenzione venga ripristinata e le persone licenziate possano tornare a riprendersi il loro lavoro, e la loro vita.
Rifondazione Comunista Borgo San Lorenzo
Gruppo Consiliare “L’Altra Borg-PRC”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 Luglio 2015