Il coro multietnico ConFusion apre l’Estate senza frontiere di Barberino
BARBERINO DI MUGELLO – Nella serata di mercoledì 5 luglio, nell’ambito dell'”Estate senza frontiere”, si è tenuto il concerto del coro ConFusion formato da rifugiati provenienti da diversi Paesi del mondo e che abitano nel territorio.
“Un venerdì mattina di settembre – racconta Benedetta Manfriani direttrice del coro – sono andata nell’aula del corso di italiano per stranieri del villaggio La Brocchi per parlare del mio progetto di coro agli studenti. Ho spiegato loro che avevo intenzione di formare un coro in cui migranti e popolazione locale lavorassero insieme sul repertorio popolare delle diverse tradizioni musicali. Nessuno ha capito di cosa stavo parlando. Così ho scritto sulla lavagna le parole di un semplice canto sudafricano in lingua kosu, in modo che tutti potessero leggere e ho cantato loro la melodia. In poco tempo tutti cantavano insieme e io mi sono aggiunta con la seconda voce. Eravamo già un coro. Volti sorridenti e stupiti mi guardavano. Una raffica di domande e commenti entusiasti in arabo, russo, anglo-nigeriano, pakistano, franco-camerunese, armeno, mi ha sommerso e quasi tutti si sono iscritti al coro. Una settimana dopo abbiamo cominciato le prove”.
Il coro si è esibito in canzoni multietniche parte della tradizione di Paesi, culture e religioni diverse. Tutte accumunate da un messaggio di pace, amore e fratellanza.
“Il coro ci ha cambiato la vita – continua Manfriani – per tutti noi è uno dei momenti più belli della settimana. Ogni volta è un’esplosione di gioia e di vitalità che ci trasforma. Eravamo un gruppo eterogeneo di sconosciuti, e stiamo diventando amici. Ho iniziato a lavorare sul repertorio popolare perché musicalmente abbastanza semplice e perché i temi sono universali e quindi condivisi: si parla di amore, dolore, nostalgia, lotta per la giustizia, fede, speranza. Alle prime canzoni in ebraico e kosu, si sono aggiunti brani in arabo, inglese e italiano, e poi canzoni dei Beatles, canti dei partigiani, degli schiavi del sud degli USA, delle prime femministe, e brani jazz. Poi ho voluto fare un lavoro di destrutturazione delle musiche che stavamo cantando, per provare a fare un salto nella musica contemporanea colta. Ho coinvolto Daniela Fantechi, una compositrice che lavora con me a Tempo Reale, il centro di ricerca, produzione e didattica musicale fondato da Berio a Firenze. Insieme abbiamo cominciato a smontare una filastrocca ebraica e a rimontarla usando le sillabe in modo completamente diverso, aggiungendo delle percussioni corporee. Dopo un’iniziale perplessità l’esperimento ha funzionato, è stato divertente per tutti e mi è stato chiesto di ripeterlo. Abbiamo quindi studiato Paragraph 7, un brano di Cornelius Cardew, compositore sperimentale britannico, tra i maggiori diffusori della musica d’avanguardia negli anni ’70 del secolo scorso.
In questo brano i coristi escono uno dopo l’altro dall’ombra e dal silenzio, cantando alcune parole su note diverse, in un gioco di incontri e scambi di suoni, armonizzazioni e dissonanze. È come un primordiale caos, fecondo di novità. Stiamo inoltre preparando un brano contemporaneo composto da Daniela Fantechi appositamente per il coro in occasione della vincita del bando MigrArti. Il brano fa riferimento ad una popolare melodia nigeriana ed è un progressivo uscire dall’isolamento individuale per andare incontro agli altri. La musica è un paradigma. Lavorare con la musica contemporanea apre uno scorcio nuovo nella nostra esperienza musicale e umana. Ci obbliga a confrontarci con un linguaggio completamente diverso da quello della musica popolare, e con una maggiore complessità tecnica e artistica. È una sfida che coinvolge tutti. Per me è un lavoro di traduzione e di semplificazione, per i coristi è uno sforzo di concentrazione e disciplina. In entrambi i casi dobbiamo essere ancora più attenti gli uni agli altri, ancora più sintonizzati e rispettosi per comunicare nel modo più efficace. E questo è solo l’inizio”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 luglio 2017