Il processo ai politici barberinesi. Rileggiamo le motivazioni della sentenza
BARBERINO DI MUGELLO – Ci siamo procurati le motivazioni della sentenza relativa al processo sulle vicende urbanistiche a Barberino, che per anni ha visto sul banco degli imputati politici e tecnici. E che sta concludendosi con una raffica di assoluzioni, su tutti i fronti, piccoli e grandi.
Dalle accuse di peculato per l’uso del cellulare (vedi qui commento di Luchi), per le quali tutto si è concluso con la prescrizione per Luchi, Lotti e Pinarelli, mentre Lotti e il geometra Guerrisi sono stati assolti dalle accuse generate per i lavori fatti nella casa dell’assessore Lotti, e anche il geologo della Regione Enea Host, accusato di aver preso soldi dal costruttore Cianti ha avuto le accuse prescritte.
Mentre sulle vicende principali, rileggiamo le motivazioni della sentenza.
Una sentenza chiarissima, che pone fine a una lunga vicenda giudiziaria, che vide coinvolti, nell’ormai lontano 2010, il sindaco e il vicensindaco di Barberino di Mugello Giampiero Luchi e Alberto Lotti (articolo qui) e l’allora assessore alla cultura della Regione Toscana Paolo Cocchi, esponente di spicco del PD toscano (articolo qui). Per i primi l’accusa era di aver favorito il fratello del sindaco attraverso una variante urbanistica, per il secondo l’accusa era di corruzione per aver favorito l’amico imprenditore Danilo Cianti, avendone ricevuto in cambio contributi in denaro in occasione dell’acquisto di un appartamento.