IL SOLE HA PAURA DI MORIRE
Un giorno il Sole, che di solito era sempre contento e spensierato e bruciava di energia, si mise a preoccuparsi del proprio futuro.
“Per ora sto bene, ma invecchiando, cosa mi succederà? Perderò le forze, forse non riuscirò più a girare per il cielo, forse diventerò freddo e morirò…”
Era tanto preoccupato che si mise a piangere.
Un raggio bagnato dalle sue lacrime atterrò sulla terra per l’appunto proprio su di un prato dove stava svolazzando allegramente un uccellino.
“Ehi!” disse l’uccellino. “Non ci sono nuvole in cielo eppure piove. E’proprio vero che il mondo impazzisce, come dicono tutti.”
“Scusami” disse il raggio di sole. “Non è colpa mia; è il mio Signore il Sole che sta piangendo pensando al suo futuro e così, invece di farti una calda carezza ti ho innaffiato.”
“Brutta abitudine quella di preoccuparsi per un futuro che non si può conoscere” disse saggiamente l’uccellino. “ Io non ci penso mai. Ma digli da parte mia che forse la Luna può sapere qualcosa. Se vuole, la interrogherò stanotte quando Lui sarà andato a letto, come sempre.”
Il raggio, rinfrancato, ringraziò e tornò su a riferire il messaggio.
Quando arrivò la notte, l’uccellino cominciò a cantare alla Luna.
“Luna mia bella, mia graziosa Luna, il Sole piange perché ha paura di morire. Sai qualcosa di quello che potrebbe succedergli?”
Ma la Luna fece solo un accenno di sorriso come la Gioconda e rimase in silenzio. Non era un tipo da perdersi in chiacchiere inutili: aveva già i suoi grattacapi con i razzi, le stazioni spaziali e tutte le altre diavolerie con cui dei pazzi la bersagliavano continuamente. Non aveva tempo per i problemi degli altri.
Allora l’uccellino, che aveva preso a cuore il caso, suggerì al raggio di Sole che era tornato a trovarlo: “Ci sono altri personaggi potenti a cui posso chiedere: le Stelle. Qui sulla Terra sento sempre dire: Interroghiamo le stelle… Gli astri conoscono il futuro…”
“Va bene “ disse il raggio. “Ci vorrà un po’ di tempo per avere la comunicazione ma vale la pena di provare.”
In realtà ci furono seri problemi di comunicazione con quelle misteriose creature.
Molte non risposero, altre parlavano un linguaggio incomprensibile, altre ancora scoppiarono a ridere perché quella domanda gli era sembrata una barzelletta. Una di loro poi, che si dava un sacco d’importanza, disse: “Se il signor Sole vuole conoscere il suo oroscopo, prima mi deve pagare perché sono stufa di lavorare gratis”.
Il raggio tornò dall’uccellino per raccontargli che il Sole, dopo questi tentativi andati a vuoto, aveva ripreso a disperarsi.
E l’uccellino, impietosito, ebbe un’idea. “Senza andare tanto lontano, chiederò consiglio a Madre Terra. Lei sa tante cose!”
La Terra ascoltò con attenzione e poi rise, ma non come avevano fatto le stelle, a presa in giro.
La sua risata fu calda e consolante.
“Stai tranquillo, amico Sole “ disse. “ Io posso dirti con certezza quello che ti succederà perché anch’io, sai ero un sole tanto tanto tempo fa. Poi piano piano mi sono sentita sempre più fredda, sempre più rigida. Povera me, dicevo, sto morendo, che fine farò? Nessuno mi sapeva dire nulla, nessuno mi faceva coraggio. Avevo sempre più paura finché un giorno sentii che ero alla fine, avevo solo un po’ di calduccio intorno al cuore e poi basta. Ma proprio quando pensavo di essere finita cominciai a sentirmi un pizzicorino addosso e insieme una gran voglia di ridere.
Dappertutto mi spuntavano addosso piante, alberi, erba e nelle rughe mi scorrevano ruscelli che si allargavano in laghi, mari e oceani.
Poi arrivarono gli animali e gli uomini a grattarmi su e giù. Diventavo piena di verde, di blu e di marrone e tutto si agitava e si muoveva su di me, ah ti posso dire che era una sensazione bellissima. Altro che morire… Come sole, d’accordo ero morta, ma come terra nascevo in continuazione.
Ecco , questo succederà anche a te e sarai felice, non aver paura.”
E il sole fu contento perché stare con la paura non fa bene a nessuno, neppure al sole.
Nicoletta Martiri Lapi
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, gennaio-febbraio 2009