Le gabelle di Nardella per far pagare l’ingresso in città ai Mugellani
MUGELLO – Un nuovo commentatore mugellano chiede ospitalità al Filo. Viene dal lontano passato, visto che si firma con lo pseudonimo di Manente degli Uberti (più noto come Farinata), ma vuol dire la sua sul presente e sul futuro. Un po’ di antica saggezza e di sguardo aperto agli orizzonti del futuro, ci sarà senz’altro utile. E inizia sollecitato dalla notizia dello “scudo verde”, ovvero della nuova gabella che si preannuncia per i mugellani diretti verso la città.
Caro Direttore
Leggo che il sindaco di Firenze Nardella metterà 81 gabelle alle porte dalla città per far pagare l’entrata ai non residenti del comune. Vi chiedo di perdonarmi, in fondo un po’ è colpa mia. Come ho detto al quel guelfaccio di Dante quando è passato di qua, fui io che mi opposi ai pisani e ai senesi che volevano la distruzione di Firenze. Forse dovevo farmi gli affari miei.
Ne parlavo con alcuni amici, qua (detto fra noi, le cose funzionano un po’ diversamente da come ve le ha raccontate il sommo poeta: ha sempre avuto la tendenza a rendere tutto così drammatico, quello…). La cosa mi sembra incredibile. Dunque, le persone che stanno nel contado mugellano, per entrare a Firenze con la macchina (perchè ci lavorano, o perchè devono farsi curare o perchè devono andare a scuola) dovranno pagare una tassa. Perchè lavorare a Firenze è un lusso o un vezzo; e anche farsi curare, visto che lo stato miserrimo dell’offerta sanitaria mugellana costringe a muoversi verso la città (o a rivolgersi al privato).
“Faremo come a Londra o Parigi”, hanno detto gli amministratori del comune fiorentino. Come se a Firenze fosse la stessa cosa: Londra e Parigi hanno delle reti di servizio pubblico, integrate, funzionali ed efficienti non solo all’interno della cerchia urbana, ma anche tra le aree limitrofe. Addirittura, lo sviluppo del TGV qualche anno fa consentiva ai francesi di fare il pendolare tra Lione e Parigi perchè era veloce, economico, sicuro.
Il Mugello non è così: i collegamenti sono pochi, scarsi, estemporanei. Sono funzionali all’orario scolastico, ma quando le scuole sono chiuse è pianto e stridore di denti. Se abiti a Scarperia o Barberino, andare a lavorare a Firenze significa lasciare per strada due ore buone in andata e in ritorno, la metà delle quali spese aspettando l’autobus o ciondolando in attesa dell’apertura dell’ufficio. E magari dovendo prendere due o tre diverse combinazioni di mezzi, sotto l’acqua o nella calura. Il treno invece funziona benino; ma nelle ore di punta è superaffollato e sembra impossibile coordinare un servizio navetta tra i paesi non serviti dalla ferrovia. E poi ti porta ad una stazione: da dove raggiungere il posto di lavoro non sempre è agevole.
Insomma, la macchina è ancora il mezzo di locomozione obbligato per tante persone. Non per i ricchi, Direttore, lo dica al sindaco di Firenze… A prendere la macchina sono le persone “normali”: sono le mamme che entrano al lavoro presto per poi uscire a prendere il bambino a scuola; sono i lavoratori che devono anche pensare a fare qualcosa per la casa e che non possono affidarsi a qualcuno che fa la spesa o rifà i letti al posto loro, perchè devono fare i conti con le economie domestiche. O magari sono gli studenti (quelli meno choosie, come disse un ministro qualche anno fa…) che magari dopo le lezioni universitarie devono tornare a casa per fare qualche lavoretto e pagarsi gli studi.
E poi, Direttore, il Mugello avrebbe dato anche abbondantemente alle buone ragioni dei fiorentini. Sono venti anni che è un cantiere: alta velocità a bucare le montagne e seccare falde idriche, perchè bisogna collegare Firenze e Bologna con treni rapidi e frequenti; raddoppi autostradali e variante di valico con annesso riempimento di una intera vallata con gli scarti dei buchi delle gallerie, perchè quella zona è collassata dal traffico. E sono stati anche lavori indispensabili, chi lo mette in dubbio. Solo che ai cittadini del Mugello non è toccato un seppur piccolo vantaggio: non uno sconticino al casello (che costa peraltro la stessa cifra anche se fai due ore di coda per 15 chilometri); non una qualche agevolazione sulle tratte ferroviarie regionali tra il Mugello e Firenze. Un po’ come l’acqua del lago, della quale beneficiano i comuni della piana (Firenze e Prato in primis) e solo marginalmente i comuni mugellani.
Ah, ma la tassa verrà pagata solo dai mezzi più inquinanti: da quel che mi hanno letto, si tratta di tutti i veicoli diesel e benzina. Le auto elettriche a posto. Le auto elettriche che non sono alla portata delle famiglie meno abbienti: delle persone “normali” non se le possono permettere e magari non si possono permettere neanche di cambiare auto ogni due anni.
Insomma, Direttore, io trovo questa cosa incredibile. Il mio amico Giorgio, che è stato sindaco di Firenze qualche anno fa mi ha detto che se fosse stato in Piazza della Signoria in questi giorni avrebbe messo in discussione anni di convinto pacifismo militante. E il signor Enrico mi è andato in crisi: prima ha detto “Sono le classiche politiche di una destra opportunista e del tutto ignara dei bisogni reali delle persone”. Poi gli abbiamo detto che a Firenze governa un partito di sinistra. E’ lì, inconsolabile. Gli passerà, in questi periodi ne ha viste di peggio…
Mi auguro, Direttore, che i sindaci mugellani – quando incontreranno Nardella – sappiano trovare nelle loro vene un po’ di quel sangue ghibellino che scorreva nelle mie vene e difendere i cittadini del mugello da tanta tracotanza. Chiedano che prima di mettere mano a questa ignobile gabella vengano garantiti il diritto sacrosanto ad utilizzare il mezzo pubblico. Dopo (e solo dopo), quando muoversi in auto sarà davvero una scelta e non una necessità dettata dalla inefficienza della rete di trasporto pubblico, potranno chiedere ai cittadini di pagare.
Vale atque Vale
Manente degli Uberti, anche noto come Farinata
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 Giugno 2022
Esatto, il sindaco non ha capito che è vergognoso che lui vada in giro con un auto elettrica da 80mila euro. E soprattutto qst auto elettriche con il problema energetico che ci sta toccando da vicino con cosa verranno alimentate? Per non parlate della mancanza di colonnine per la ricarica e di spazi dove metterle visto che a Firenze non si sa nemmeno dove parcheggiare una bicicletta. Il voler essere come le grandi capitali di Europa mi fa provare pena che ed Nardella che vive nel suo mondo. Forse invece che la tramvia doveva cercare di costruire una metropolitana senza la scusa che Firenze con la metro non sarebbe più stata città dell’unesco . Tutte le città storiche hanno la metro.. addirittura musei in metropolitana come a Napoli. Firenze vuole battere cassa senza dare servizi
E bravi è giusto che i Mugellani si facciano sentire , ma non ci spero i Mugellani sono sudditi fedeli , non diranno niente , abbasseranno la testa e accetteranno tutto quanto i vari Nardella ci obbligheranno a pagare ;. In fatto di trasporti , quando leggeremo che qualche politico Mugellano o Fiorentino proporrà di fare una connessione fra la ferrovia faentina e l’alta velocità nei pressi di Petrona dove le due ferrovie viaggiano affiancate per qualche Km.
rendere disponibile l’alta velocità fra il Mugello e Firenze , tratto che sarebbe percorso in 7- 8 minuti , allora si che verrebbe tolto il traffico automobilistico da e per Firenze .
In scia del Sommo, Canto XXVI Inferno
Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande,
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ’nferno tuo nome si spande!
Tra li ladron trovai cinque cotali
tuoi cittadini onde mi ven vergogna,
e tu in grande orranza non ne sali