MUGELLO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta di don Michel di Scarperia, Per lui la riflessione di oggi è anche un saluto alla comunità mugellana, visto che venerdì prossimo torna in Camerun dopo 12 anni di servizio pastorale.
Il Signore mi richiama.
Come per diventare un medico bisogna studiare la medicina, cosi per diventare spiritualmente felice bisogna studiare e percorrere le vie del Signore.
Il brano di Matteo che la liturgia ci propone in questa 22^ domenica del tempo ordinario mette in evidenza da una parte la protesta di Pietro contro il percorso di Gesu che si incammina inesorabilimente verso la sua passione, morte e risurrezione, e dall’altra la fermezza di Gesu nel ribadire l’imprescindibile via del cielo o della salvezza.
Il discepolo di Gesù, se davvero vuole raggiungere la salvezza di Dio o la sua felicità non ha il diritto di fare a modo suo, un forte richiamo alla coerenza. Pietro respinge la sofferenza del suo Maestro, protesta contro la passione di Gesù, che poi porterà alla sua. Ma, se non è per paura, perché Pietro non accetta il percorso del Maestro? Anche noi, abbiamo davvero ragione a lasciarci in balia delle nostre paure sapendo che un atteggiamento del genere ci mette in conflitto con Dio che pretendiamo di seguire?
Il cristiano autentico non può rinunciare alla partecipazione alla passione, se vuole vivere il vangelo con tutte le sue conseguenze.
Tutta la nostra vita è un misterioso miscuglio di croce e risurrezione. Ogni giorno, si fanno presenti i dolori, le stanchezze, le delusioni e allo stesso momento le speranze, le gioie, l’amore.
Pretendere di vivere soltanto nella risurrezione significa rinunciare all’unico cammino cristiano, che sempre passa per la croce. Nessuna risurrezione senza passione. Se il Figlio di Dio nel farsi uno di noi non si è privato dei limiti, delle stanchezze, rinunce, dolori; nessun discepolo suo può pretendere un percorso diverso. Non c’è nessuna imitazione autentica di Gesù senza essere disposto a tutto proprio come Lui.
È un invito a un profondo lavoro spirituale che porta a cambiare la percezione della realtà che si presenta a noi in diversi modi, alti e bassi, e coglierne il senso più profondo, al quale la paura la preoccupazione o l’agitazione non ci porterà mai.
Lasciamoci guidare e soprattutto camminiamo davvero, senza pretese, nel persorso in cui il Signore ci guida, convinti che non siamo mai soli, e che il nostro Maestro è sempre con noi.
Don Michel
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 settembre 2023