Rufina: un teatro di emozioni
Storicamente, quello di Rufina, appare fra i comuni autonomi più giovani della Val di Sieve. Una realtà insediativa in continua evoluzione la cui identità demografica si aggira ormai attorno alle 7500 unità e che necessita di attenzioni diverse anche in settori socialmente importanti come quello culturale e ricreativo. Nel palinsesto di manifestazioni locali proposto per sopperire a questa nuova e crescente esigenza culturale, sembrano emergere giovani attività ricreative, anche se il contributo più significativo e determinante, rimane ancora una volta quello sostenuto dal Gruppo del Teatro di Rufina.
Era il lontano 1976 quando un manipolo d’impavidi rufinesi, animati dall’amore per il teatro, schivi delle critiche facili e pungenti ma lusingati da un’incontenibile passione per l’arte della recitazione, decideva di dar vita a un inedito gruppo teatrale. Un’idea geniale, il cui scopo essenziale era quello di restituire a tutti, gradevoli momenti di aggregazione e di svago, promuovendo e valorizzando la cultura teatrale anche in zone periferiche come la Val di Sieve.
Aveva inizio così una forma nuova di volontariato culturale, un’Associazione senza alcun fine di lucro il cui futuro appariva sostenuto da nobili valori sociali inscindibilmente legati all’arte della recitazione.
Fin dalle origini, accanto alle proprie rappresentazioni, il Gruppo del Teatro di Rufina ha proposto periodicamente rassegne regionali e nazionali, offrendo opportunità di espressione a compagnie locali e regionali non professionistiche, interpreti a loro volta di testi italiani e stranieri in commedie dialettali e in lingua, anche se il vernacolo fiorentino, è apparso da sempre come la forma di linguaggio più cara all’impegno del Gruppo, sempre attento alla tutela culturale delle nostre origini.
Le opere più ambite e attese da un pubblico sempre più numeroso e interessato, restano senza dubbio, proprio quelle in vernacolo, interpretate dagli attori paesani del Gruppo; artefici straordinari e abilissimi cultori di un divertimento spontaneo e genuino che sa regalare emozioni e sensazioni spesso esilaranti, pur recitando aneddoti e contenuti prevedibili della nostra quotidianità. Gente semplice e comune che incontri spesso per le vie del paese, amata da tutti proprio per quella dote naturale di brillante affabilità che li relega ormai come icone insostituibili nel patrimonio socio-culturale della nostra zona.
Fortunatamente queste rappresentazioni, attese ogni anno con trepidazione, hanno cadenza ripetitiva, secondo un programma attento e oculato del Consiglio direttivo e del suo presidente Ezio Sarti, il cui obbiettivo principale resta quello di favorire con ogni mezzo il contatto reale con il teatro, anche attraverso una politica del prezzo d’ingresso davvero popolare, in linea con le difficoltà congiunturali del momento.
Un percorso lungo e impegnativo dunque, che in questi ultimi anni, oltre la gestione del Piccolo Teatro di Rufina, ha visto il Gruppo impegnato anche in servizi alla comunità, con l’organizzazione di corsi formativi di recitazione, disponibilità alla partecipazione e organizzazione di manifestazioni locali come la Festa della Befana per i bambini, la Festa della donna, la Festa dell’Anziano. Ha collaborato con la locale biblioteca alla presentazione di libri e alla lettura di brani e favole per bambini. Nell’attività recitativa è da segnalare poi la promozione biennale del Premio Letterario Nazionale “Città di Rufina”, oggi “Premio di Poesia Gian Carlo Montagni” cui partecipano dal 1995, poeti italiani e stranieri; inoltre il Gruppo gestisce un archivio di oltre seimila copioni a disposizione di compagnie, istituzioni, scuole e di chiunque ne faccia richiesta; ulteriore esempio che valorizza questa lodevole attività teatrale, elevando il livello culturale della piccola borgata di Rufina, un luogo dove il Teatro è “Piccolo”, ma le emozioni sono sempre grandi.
Fra le novità di quest’anno proposte sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Rufina, spiccano almeno cinque appuntamenti di gustosa comicità costituenti la ricca rassegna di Rufinateatro programmata per la fine del 2013. La stagione ha avuto inizio già in ottobre con “La panacea di tutti i mali”, commedia in vernacolo di Antonella Zucchini rappresentata dalla Compagnia Instabile di Dicomano per seguire poi con “Addio Gori”, atto finale della trilogia scritta da Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti, presentata dal gruppo teatrale Seconda Volta. È seguita poi la commedia comico-brillante di Andrea Bruni “Dov’è Max” e il vernacolo di Gabriele Verzucoli con “Travolti da un insolito destino per colpa d’un trippaio fiorentino” proposta dal Gruppo Teatrale Firenze Ridan-Ciana. Ultima rappresentazione, sicuramente la più attesa, sarà “Caviale e pattona”, tre atti in vernacolo scritti da Gianluigi Ciolli e Wanda Pasquini, presentata dal Gruppo del Teatro di Rufina nelle serate del 16 novembre ore 21,15 e replicata il 23 (21,15), il 24 (16,30) e 30 novembre sempre alle 21,15, fino al 7 dicembre ore 21,15 data dell’ultima rappresentazione, assolutamente da non perdere.
Massimo Certini
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, fascicolo 256 febbraio 2014