“Scudo Verde” a Firenze, un bel problema per i Mugellani
MUGELLO – Ieri in un articolo sul Filo l’ex sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli polemizzava con il sindaco di Firenze per il progetto dello “scudo verde” (articolo qui). Oggi vediamo nel dettaglio cosa prevede questo sistema che rischia di complicar la vita anche ai Mugellani.
“Chi inquina troppo non entra più. Forse in una prima fase potrà farlo pagando pacchetti di ingressi. Ma quel che più conta è che in prospettiva il criterio sarà quello per tutti i non residenti: nella Firenze del futuro le auto di chi arriva da altri Comuni, salvo quelle elettriche, pagheranno un pedaggio, come già avviene in città come Londra e Milano”: spiega così, di recente, un articolo di “Repubblica” il progetto fiorentino dello “Scudo Verde”.
Se ne parla da anni, ma ora sembra deciso: “Entro un anno – si spiegava nell’articolo di Repubblica – nascerà una sorta di mega Ztl settata per bloccare i veicoli più inquinanti e in prospettiva far pagare i non residenti salvo che non abbiano mezzi a impatto zero. Entro giugno la gara – a cui hanno partecipato anche big del calibro di Autostrade e Telecom – dovrebbe essere aggiudicata in via definitiva. È in corso la verifica di congruità delle offerte prima di assegnare l’appalto da 4,4 milioni di euro alla ditta. Dopo l’estate dovrebbero partire i lavori per installare 81 telecamere che diverranno la nuova “guardia green” della città per creare una grande area “low emission”. Pali metallici con bracci (singoli o doppi) su cui saranno installati occhi elettronici per foto e video e anche sensori per la misurazione della lunghezza dei veicoli. Saranno posizionati a tutti gli ingressi della città, da nord a sud, sui viali come sulle strade secondarie. Per ospedali, tribunale, park scambiatori e grandi centri commerciali e industriali rimarranno assi di penetrazione liberi a tutti”.
Chi ha auto “vecchie” e “inquinanti”, ovvero non “elettriche” potrà entrare ma dovrà pagare un pedaggio. Un “obolo” che scatterà in maniera progressiva, a fasi, ma da cui Palazzo Vecchio pensa di ricavare, a regime, intorno a 15 milioni di euro l’anno. Soldi con cui il Comune conta di reinvestire integralmente sul trasporto pubblico facendo forti sconti o addirittura prevedendo fasce di gratuità sugli abbonamenti di bus e tramvia.
Presto si terranno incontri coi sindaci di tutti i Comuni dell’area metropolitana per definire regole, agevolazioni, criteri per i pendolari e anche per mezzi pesanti e di lavoro. Ma entro l’estate del 2023 lo scudo sarà attivo, ha promesso l’assessore al traffico Stefano Giorgetti. Per una città dove ogni giorno entrano 250 mila veicoli.
Nell’articolo di Ernesto Ferrara su Repubblica si spiega nel dettaglio come funzionerà lo scudo.
“L’idea del Comune al momento è attivare lo scudo con queste regole: stop ai diesel fino agli Euro 4 e ai veicoli a benzina fino a Euro 2 da subito. Poi si arriverà agli Euro 5 diesel. E progressivamente si passerà anche a fermare i veicoli a benzina più inquinanti, dall’Euro 3 in poi. L’ipotesi è che, dopo una fase iniziale, per favorire l’uso del trasporto pubblico anche per i veicoli che non rientrano nelle categorie vietate, possa essere richiesto un “obolo” per l’accesso: potrebbe trattarsi di 1,50 euro a ingresso, cifra che corrisponde al costo di un biglietto singolo di bus o tramvia. Non i residenti però, loro potranno sempre entrare in città. Potranno essere previsti anche dei pacchetti di ingressi liberi per far fronte alle esigenze occasionali, anche dei veicoli più inquinanti, almeno all’inizio.
Dopo la fase di startup invece pugno duro: i veicoli vietati che entrano beccano la multa a casa, senza bisogno di essere fermati dai vigili. Per le macchine meno inquinanti dei non residenti il pedaggio (si pagherà stile Telepass o con app) entrerà in vigore in maniera graduale: Obiettivo nel breve termine dello scudo: eliminare quasi 300 mila spostamenti in auto al giorno nella Città metropolitana. Obiettivo di lungo periodo: basare la mobilità a Firenze quasi solo su tramvie e elettrico. Ma prima sullo scudo ci sarà una lunga fase informativa e di confronto coi sindaci, garantisce il Comune”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 giugno 2022
Vivo a Firenze da 8 anni trasferita dal Mugello e circolano auto molto più inquinanti di quelle che vengono da fuori. Dell inquinamento al sindaco non frega niente , ha interesse solo x i soldi che non reinveste in nulla xke Firenze è in decadenza totale, sporca , senza manutenzione con strade piene di buche da far concorrenza a Roma e tombini pieni di foglie che alla prima pioggia seria si allaga tutto. Lavori infiniti x una tramvia mal progettata x la città piccola che è Firenze e soprattutto qst soldi ho paura vadano x lo stadio … stadio che andava assolutamente non più utilizzato ma fatto costruire fuori Firenze.
Dite al sindaco di Firenze che se lui mi dà i soldi per comprare un furgone elettrico continui a lavorare, altrimenti vado a casa sua a mangiare.
Non c è niente da fare: Nardella ha ragione e da qualche parte bisognerà pur cominciare. Se questa è la logica vale anche per l’utilizzo delle risorse. Nardella e i fiorentini paghino un euro al metro cubo l’acqua di Bilancino. Per entrare in città si pagherà una gabella, quando mai i prodotti del contado sono mai stati gratuiti per i cittadini?
La logica di quanto ipotizzato è la stessa che ha fatto nascere per reazione il movimento dei Gilet Gialli in Francia. Far pagare i costi della transizione ecologica a chi abita metaforicamente o praticamente ” fuori dalle mura ” . Così mentre la Disneyland del Rinascimento arricchisce chi vive di rendita sugli affitti brevi ai turisti, i pendolari pagheranno le spese della riconversione…..