Variante di Valico, opera incompiuta
MUGELLO – Dicembre 2015, inaugurazione della “Variante di Valico” nella tratta Bologna-Firenze della Autostrada A1 Milano-Napoli. Sono passati oltre sei anni e la criticità che allora segnalammo, ripresa poi da diversi organi di stampa regionale e nazionale, non è stata ancora risolta. Gennaio 2022, i mezzi di soccorso che entrano dall’ingresso di Barberino di Mugello per accedere al vecchio tracciato, ora denominato “Panoramica”, per i casi di emergenza in direzione nord, ancora oggi devono districarsi in un labirinto di cantiere. Un’opera infrastrutturale incompiuta.
Già, lo avevamo scritto anni fa, portando il problema all’attenzione dei nostri lettori, auspicando nella sensibilità dei responsabili dei lavori e degli amministratori pubblici. Quell’ingresso autostradale di Barberino di Mugello, in direzione nord, che consentiva l’accesso solo al nuovo tracciato della “Variante di Valico” era un obbrobrio tecnico, un limite strutturale, forse frutto di una progettazione imprevidente, in ogni caso una criticità.
Poco dopo il dissolvimento delle celebrazioni per un’opera tanto attesa ed oggettivamente necessaria, con le rituali sforbiciate per i tagli del nastro tricolore, buffet e libagione adattata alla contemporaneità, ci erano rimaste impresse alcune parole, fra le tante proferite nell’occasione: “i nostri progetti (e progettisti) sono invidiati nel mondo!”. Sì, una frase di circostanza che in molti casi esprime davvero il dovuto riconoscimento per il valore della progettazione stessa. E, indubbiamente, in senso generale, la soluzione tecnica che ha ispirata e poi consentita la realizzazione della “Variante di Valico”, merita un sincero apprezzamento. Tuttavia quella menomazione al casello di Barberino di Mugello, che appunto non consente di accedere al vecchio tracciato in direzione Bologna, obbligando chiunque che voglia andare verso nord ad inoltrarsi lungo la variante, non ha niente a che vedere con una progettazione compiuta. Lo ribadiamo, qui: alta pasticceria ingegneristica.
Ma, per chi non avesse seguita la vicenda a suo tempo, o semplicemente per coloro che volessero rinverdirne il motivo della segnalazione, facciamo un riepilogo. Ebbene, come anticipato, la scelta di immettersi nel vecchio o nel nuovo tracciato autostradale, entrando al casello di Barberino del Mugello, in direzione nord, non è consentita. E gli utenti ormai se ne sono fatta una ragione. Ma la faccenda, però, diventa critica qualora si verifichi un incidente, di una certa rilevanza, in quella carreggiata nord del vecchio tracciato, cioè verso Bologna. Dunque, ipotizziamo la necessità di un intervento di soccorso, di qualunque genere (ambulanza, Vigili del Fuoco, carro attrezzi), per la galleria del Monte Citerna, in territorio toscano. Chi interviene, soprattutto da dove? Fin quando c’era in esercizio un unico tracciato, per i mezzi di soccorso l’ingresso di Barberino del Mugello era considerato l’accesso più diretto per raggiungere la zona. Oggi, dopo sei anni, secondo quanto riportato dalla cartellonistica in giallo – segnalazione di cantiere provvisoria – per le operazioni di soccorso in direzione nord sul vecchio tracciato bisogna andare verso sud, percorrere circa 3,3 km., uscire nella viabilità di cantiere della costruenda area di servizio, scavalcare la stessa Autostrada A1 sulla ex Via della Mulinaccia e rientrare in A1 in direzione nord per raggiungere il bivio fra “Panoramica” e “Variante di Valico”, quindi scegliere fra i due tracciati. Ecco, procedura Dedalo, qualora occorresse trovare una definizione appropriata.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 Gennaio 2022
Per quanto è dato sapere da ultimi “progetti-propositi” di Autostrade, dal cantiere del Cornocchio con apposito ingresso si dovrebbe poter accedere, anche con transito ordinario, alla vecchia A1 (Panoramica) in direzione Nord. Per i mezzi di soccorso indirizzati a nord della stazione servizio Aglio EST era realizzata apposita corsia per accedere alla vecchia A1 ma evidentemente non viene utilizzata. Da utente comune pare che Autostrade, una volta aperte le tratte ed iniziati gli incassi, abbia tempi biblici nella realizzazione delle opere di recupero-ripristino ambientale e di compensazione (“fatta la festa, gabbato lo Santo”), questo purtroppo risulta un dato di fatto rispetto al quale le Amministrazioni locali appaiono impotenti