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Viabilità mugellana, “ci scusiamo per il disagio”
BORGO SAN LORENZO – “Ci scusiamo per il disagio”.
Chi non ha mai sentito questa frase? Magari pronunciata da qualche addetto ai lavori sfinito dalle montagne di lamentele che gli piovono addosso, o da qualche voce preregistrata negli altoparlanti?
Ma se prima sembrava una frase costruita ad hoc per cercare di stemperare i toni non sempre pacati degli utenti imbestialiti, cercando di prendere tempo nell’attesa di una soluzione, in questi ultimi anni sta diventando la litania che ogni pendolare deve sentirsi ripetere ogni santissimo giorno. Tra treni in ritardo sistematico e autobus congestionati in due vie, la Bolognese e la Faentina, che hanno di antico sia il nome che il percorso, il mantra costituisce una costante nelle mille variabili che ogni mattina entrano in mezzo alle vite dei lavoratori, studenti o semplici viaggiatori che decidono di partire con i mezzi pubblici.
E mentre i cittadini sfogano le loro frustrazioni dovute a situazioni, spesso al limite del paradosso, sui social, le amministrazioni tacciono, preferendo il silenzio a risposte che non sono tanto lontane dalla litania robottizzata che quotidianamente sono costretti a sentire.
Silenzio che tra qualche mese verrà interrotto per lasciare spazio a proposte realizzabili e sulla carta allettanti tipiche della campagna elettorale, finendo poi nel dimenticatoio il giorno dopo.
Un territorio così ampio e cosi variegato come quello del Mugello si merita di meglio di finte proposte che hanno lo stesso scopo dei post su Facebook: prendere like/voti e niente più. Merita di meglio di una voce preregistrata che ad ogni problema risponde con un “ci scusiamo per il disagio”.
Merita un ripensamento totale sulla viabilità che collega al capoluogo toscano, migliorando finalmente quella rete ferroviaria che ha tanto potenziale quanto i disagi che ogni giorno crea ad ogni pendolare. Ma occorre anche più attenzione, e più interventi, sulla viabilità locale, adeguandola ai tempi d’oggi, in modo logico, e non come quando si creano rotonde che non sono rotonde ma che si riempiono d’acqua il giorno dopo l’inaugurazione.
È necessaria una svolta. Per non continuare a rimanere incalanati nel mantra quotidiano del “ci scusiamo per il disagio”. Il disagio va eliminato. O almeno occorre provarci. Il Mugello se lo merita.
Andrea Pelosi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 ottobre 2018
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