
BORGO SAN LORENZO – Quella del piccolo borgo di Marzano è diventata una delle storie simbolo dei danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. “Venerdì – racconta Sandra Nerbosi, che qui ha un allevamento di alpaca – quando mi hanno avvisato che la strada stava cedendo, sono andata a vedere sotto la pioggia. Ho trovato l’asfalto che dal lato di monte si era alzato, mentre dall’altra parte si era svuotato. La mattina dopo – aggiunge – era sprofondato oltre un chilometro di strada. Siamo 13 famiglie, con tre allevamenti, tre agriturismo e un ristorante, come faremo? Tra gli abitanti – aggiunge – c’è anche un signore che vive da solo e che adesso per entrare in casa deve passare dal bosco”. “Noi – aggiunge – chiediamo solo di poter lavorare, e per farlo abbiamo bisogno della strada che collega le nostre case e le nostre attività con Grezzano e il resto del Mugello. Una strada che abbiamo letteralmente visto sprofondare”.
Alla sua voce si unisce quella di Stefania Ulivi, che a Marzano gestisce un allevamento di bovini e un ristorante. “Adesso – spiega – abbiamo una sola opportunità per raggiungere il resto del Mugello: una pista di cantiere che fu realizzata ai tempi del Cavet e che collega la zona con la strada del passo del Giogo in località Omomorto dopo un tragitto sconnesso e lungo più del doppio della strada che facevano abitualmente. Però non sappiamo neanche – spiega Stefania – se siamo davvero autorizzati a passarci, se dovesse succedere qualcosa di chi sarebbe la responsabilità? Io – conclude – proprio per questo motivo ho disdetto tutte le prenotazioni del mio ristorante, almeno fino a Pasqua. Non posso chiedere alle persone di passare da una strada che formalmente non esiste neanche. Una strada alla quale in tutti questi anni non è mai stata fatta manutenzione”.
L’azzeramento del collegamento con Grezzano pone anche un’altra questione, di primaria importanza. “Qui a Marzano – spiega Sandra – c’è una finestra della galleria dell’Alta Velocità ferroviaria che collega Firenze a Bologna, la strada per Grezzano – afferma – era una delle vie di fuga da seguire in caso di incidente. Adesso anche i soccorritori sarebbero costretti a un giro molto più lungo”.
Ma com’è possibile che la strada abbia avuto un dissesto così forte? Lo abbiamo chiesto a Luigi Paoli, geologo borghigiano. “Eventi di queste dimensioni – spiega – non sono frequenti e spesso sfuggono alla memoria storica, ma costituiscono una tipologia di fenomeni determinanti nell’evoluzione delle forme del rilievo. Forme riconducibili a questa tipologia di fenomeni sono diffuse nelle nostre zone. Tra gli eventi più recenti si possono ricordare la frana di Panicaglia del 1 febbraio 2014 o le frane di Grisigliano e di Lutirano a Marradi del maggio 2023. Spesso si tratta di riattivazione di movimenti gravitativi pregressi, legati a particolari condizioni di afflussi meteorici, come quelli attuali.”
Sulle prospettive in merito alla ricostruzione della strada, intanto, interviene il sindaco di Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli, che spiega: “Si tratta di una strada comunale, che a suo tempo fu asfaltata da cavet, e che per quanto riguarda la manutenzione è in carico al Comune, stavamo infatti per intervenire per una piccola frana. Ma adesso il rispristino del tratto franato con il maltempo dei giorni scorsi, ammesso che sia possibile, richiederà un investimento milionario che può essere fatto solo nell’ambito dell’emergenza nazionale. Nel frattempo – conclude Romagnoli – abbiamo chiesto che sia sistemata la strada di cantiere che fu realizzata da Cavet dalla località Omomorto a Marzano, in modo che possa essere usata dai residenti, e per accedere alla finestra della galleria in caso di emergenza”.
A Marzano, infine, rimane anche il problema dell’approvvigionamento idrico (qui alcuni aggiornamenti del Comune di Borgo San Lorenzo): “La stazione di pompaggio che faceva arrivare l’acqua da Grezzano – spiega Stefania – è rimasta sepolta sotto la frana. Dalla pista di cantiere arrivano le autobotti che riforniscono i nostri serbatoi, ma gli animali hanno bisogno di tanta acqua, speriamo possano ripristinare il servizio al più presto”. Così, mentre uno degli abitanti, nel frattempo, ha lanciato una provocatoria raccolta fondi online per far sistemare la strada (articolo qui), Sandra e Stefania hanno le idee chiare. “Le donazioni – spiega – servono di più a chi ha perso tutto. Noi rivogliamo solo la nostra strada, per poter lavorare”.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Marzo 2025