50 profughi alla Stazione di Borgo, iniziati i lavori nella casa che li ospiterà
BORGO SAN LORENZO – La possibilità che un gruppo di 50 profughi trovasse ospitalità nel capoluogo di Borgo San Lorenzo era circolata qualche settimana fa. Usando l’edificio, oggi vuoto, nei pressi della stazione ferroviaria, che un tempo ospitava i ferrovieri. La notizia era emersa per un’interrogazione in consiglio comunale di “Borgo Migliore” (articolo qui), il gruppo di maggioranza che sostiene il sindaco Paolo Omoboni, che aveva manifestato la propria preoccupazione. Preoccupazione che la giunta aveva fatto propria, dichiarando la netta contrarietà all’ipotesi di creare un nucleo così consistente nel centro abitato. E non era mancata neppure qualche critica, con l’accusa di allarmismo.
Ma le cose sembrano aver preso una improvvisa accelerazione. Nel grande immobile di via Nelli –acquistato dalla società S.G.S. di Roma- nei giorni scorsi un’impresa edile ha avviato lavori di sistemazione dei quali il comune pare non sapesse assolutamente niente. Tanto che la Polizia municipale ha effettuato un controllo, dal quale risulterebbe l’assenza dei necessari permessi. Non solo, in quell’immobile, in base al vigente strumento urbanistico, pare non sia al momento possibile dare alloggio ai profughi, trattandosi di un’”area per attrezzature ferroviarie”.
I lavori senza idonei permessi sarebbero stati, presumibilmente, fatti avviare dalla cooperativa che si è proposta alla Prefettura di Firenze per gestire numerose strutture, una cooperativa siciliana, l’Albatros 2003, che ha sede nei pressi di Caltanissetta. E il sindaco ha inviato una lettera al Prefetto di Firenze dove ribadisce la contrarietà del comune a questo insediamento.
Omoboni insiste sul no all’utilizzo dell’ex-casa dei ferrovieri per ospitare 50 profughi: “Ribadiamo la netta contrarietà a questo tipo di intervento previsto dal bando della Prefettura. Ho parlato personalmente anche con i responsabili del soggetto privato che ha dato quella disponibilità nei pressi della Stazione spiegando che un intervento simile rischia di essere controproducente come numero di persone ospitate e come localizzazione. E lo ribadirò di nuovo alla Prefettura, che comunque ha l’autorità per imporre quella scelta. Ma sarebbe una soluzione molto problematica rispetto al lavoro che come comune stiamo facendo, come ad esempio a Polcanto dove sono arrivate altre 9 persone dopo un percorso concordato con la frazione (articolo qui). Abbiamo fatto la nostra parte e continueremo a farla rispetto ad un dramma che coinvolge l’Europa, ma l’intervento alla Stazione sarebbe un’imposizione”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 marzo 2016
Possiamo ristrutturare tranquillamente anche noi, senza i permessi ?
Bene a sapersi, risparmiamo sulle spese tecniche e sui tempi della burocrazia, facciamo come e quando ci pare i lavori in casa nostra, finalmente !!
Sarà interessante sapere (se ci sarà consentito) se verranno presentati i documenti di rito all’ ufficio tecnico comunale, e se saranno rilasciati i relativi permessi.
Alla prossima puntata…
Ma come, lo stesso ufficio tecnico che tartassa di multe i cittadini e che nega un semplice cambio di destinazione d’uso in borgo, non interviene direttamente su questo abuso edilizio? I vigili anziche “controllare” dovrebbero reprimere questi abusi edilizi e multare queste azioni,invece mi sembra che i lavori stiano continuando.Sono proprio curioso come il signor carlo di prendere atto delle scelte dell’ufficio tecnico,perchè se viene accettata una cosa simile,senza permessi,senza iter burocratici, dovrete riscrivere TUTTO IL PIANO STRUTTURALE,CI POTETE GIURARE.