Borgo San Lorenzo ha salutato don Maurizio
BORGO SAN LORENZO – Giornata intensa, ieri, per il pievano borghigiano Don Maurizio Tagliaferri, che ha salutato ufficialmente le comunità parrocchiali finora affidategli, da Borgo San Lorenzo a Olmi, da Sagginale-San Cresci a Piazzano e Polcanto. Lunedì mattina partirà definitivamente alla volta di Firenze, e sarà sostituito dal nuovo parroco, Don Luciano Marchetti.
Una giornata intensa e ricca di emozioni ed anche di commozione. Anche per la gente, tanta, venuta a salutarlo. Era un giovedì pomeriggio, ma la Pieve, alla Messa delle 18, era gremita come e più di certe festività importanti. Nella prima panca il sindaco Omoboni e l’assessore Becchi, il maggiore Bigi, il maresciallo Gagliardo; poi diverse associazioni, ma soprattutto tanti borghigiani, che al termine della Messa hanno voluto salutare di persona il pievano. E non mancavano gli occhi lucidi.
Anche Don Tagliaferri era emozionato, e durante l’omelia, salutata al termine da un lungo, affettuoso applauso, si è sentita diverse volte la sua voce incrinata dall’emozione.
Già, l’omelia. Il pievano l’ha letta e preparata con cura. E non è stato un discorso di facciata. Ha voluto dire pane al pane vino al vino. Senza tirarsi indietro su niente. Ha citato e ringraziato ad uno ad uno tutti i suoi collaboratori sacerdoti, passati in questi otto anni a Borgo San Lorenzo. E ha sottolineato come nessuno, tra tutti questi sacerdoti, “si sia perso”, e sono tutti “rimasti fedeli alla loro vocazione”, “anche se spesso abbiamo preferito distruggerli con i chiacchiericci”. Ha ringraziato i malati, e i “tanti e tanti collaboratori nei campi più svariati”, elencandone con precisione tutti i compiti, piccoli e grandi. Con un ringraziamento anche a coloro che magari non sono stati in prima linea, “e che mi hanno manifestato sincera gratitudine in questi ultimi mesi e giorni, con uno scritto, una stretta di mano affettuosa: Dio lavora silenziosamente oltre quello che appare, oltre quello che è soltanto pompa ed esteriorità”.
Ha poi ricordato di essersi dato tanto da fare “perchè la comunione ecclesiale fosse al di sopra dell’interesse personale. Spesso ho trovato comprensione, altre volte molta miopia”.
Ha ringraziato poi i collaboratori del Centro Giovanile, e delle case di Figliano e Cavallico: “la manodopera grazie a Dio non manca, ma credo si debba fare di tutto per continuare a rafforzare la squadra. Non sarà mai una perdita inserire gente nuova nelle varie attività e servizi. Siamo fratelli, e non rivali.”
Don Tagliaferri non ha mancato, e lo ha fatto in modo netto, di ricordare anche la presenza e il ruolo di Giovanna Martino, sua segretaria e collaboratrice, ricordando quanto abbia fatto a favore della parrocchia (articolo qui).
Poi si è interrogato sul suo ruolo di pastore per la comunità, con una serie di domande impegnative, ha parlato anche della chiesa di Sagginale e del problematico restauro dell’antico organo proveniente da Faltona, non nascondendo anche le cose spiacevoli avvenute e i contrasti con la Sovrintendenza. Infine, don Maurizio ha ricordato le tante iniziative musicali, promosse “non soltanto perché la musica mi piace”, ma perché “l’arte musicale può essere un mezzo pastorale per arrivare a uomini e donne apparentemente lontani dal Signore”.
E riferendosi alle tante persone incontrate e “al Signore che ogni volta ci sorprende sempre con la sua gratitudine e la sua novità”, ha così concluso: “Se avete modo, pregate un po’ ancora per questo prete che ne ha bisogno. Dio vi benedica”.
Poi un evento a sorpresa. Il pievano è stato “portato” in Municipio, dove il sindaco Paolo Omoboni gli ha conferito l’onorificenza del Comune di Borgo San Lorenzo, lo “Scarabeo”: una cerimonia breve, ma molto spontanea, con don Tagliaferri visibilmente contento per questo riconoscimento. C’era anche Vieri Chini, autore dello Scarabeo, e autore anche di un bellissimo calice, usato per la prima volta durante la Messa di ieri.
Infine, ci si è trasferiti al Centro Giovanile, per continuare i saluti. Un po’ di cena insieme e alla fine il taglio della torta, un altro “capolavoro dolciario” realizzato da Lorella Mariotti e Lucia Berti, una sorta di valigia -cioccolata, pan di spagna, crema e panna-, con le “foto” di tanti momenti belli trascorsi in questi otto anni. Prima e dopo tanti abbracci, tante strette di mano, e anche qualche lacrima di commozione.
(Le foto, tranne le ultime tre, sono di Giampiero Giampieri)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 settembre 2017