Giudici a un concorso nazionale di poesia: la bella esperienza di Ginevra e Sara, studentesse del “Giotto Ulivi”
BORGO SAN LORENZO – Pubblichiamo molto volentieri l’articolo di due studentesse dell’Istituto superiore “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo, Ginevra Naldoni e Sara Mongili, che raccontano una particolare esperienza, quella di aver fatto parte della giuria di un concorso nazionale. Ecco il loro racconto e le loro impressioni.
Il Concorso nazionale “Quirino Maggiore” di Narrativa, Poesia e fotografia è rivolto ai pazienti, ai parenti e al personale medico e infermieristico dei reparti di Nefrologia, Dialisi e Trapianto degli Ospedali italiani. La nostra scuola, l’Istituto di Istruzione Superiore ‘Giotto Ulivi’, è stata coinvolta nel progetto e le è stato conferito l’incarico di componente della giuria delle sezioni di Narrativa e Poesia.
L’edizione di quest’anno (2019) è stata la seconda ed è stata dedicata a Don Lorenzo Milani. Il nostro professore di Italiano ci ha proposto di partecipare come giudici al progetto, inserito dall’Istituto tra i percorsi di scuola-lavoro.
L’idea ci ha entusiasmate, perché non avevamo mai fatto niente di simile e la presentazione del progetto ci è piaciuta particolarmente. Fin dal principio avevamo l’intenzione di valutare la sezione di Poesia e siamo state molto felici quando effettivamente abbiamo potuto farlo.
Il progetto, iniziato nel mese di giugno, si è protratto per tutta l’estate: abbiamo letto e valutato i testi; ci siamo incontrati varie volte con altri studenti della scuola, per valutare le poesie e confrontare le nostre idee; alla fine del percorso abbiamo selezionato cinque poesie, le nostre preferite. I punteggi da noi attribuiti sono stati sommati a quelli degli altri giudici (scrittori, giornalisti, persone di cultura) e poi è stata stilata una classifica definitiva. Con nostra grande felicità una di quelle cinque poesie da noi selezionate si è classificata in prima posizione.
Il 22 settembre scorso a Firenze, nella bellissima Sala d’Armi di Palazzo Vecchio, abbiamo partecipato insieme alla coordinatrice del progetto, Sabina Mazzoldi, alla premiazione e abbiamo avuto l’occasione di premiare personalmente gli ottavi classificati nelle diverse sezioni di poesia, narrativa e fotografia.
Ci ha commosso scoprire che la poesia che ha vinto, che a noi era tanto piaciuta, è stata scritta da tre bambini di giovanissima età, in ricordo del loro nonno.
Complessivamente il progetto ci è piaciuto molto soprattutto perché promuove una nuova forma di cura, la Medicina Narrativa, che sembra avere una straordinaria efficacia in supporto alle altre terapie, in quanto permette l’espressione del vissuto e della sofferenza, in un percorso così difficile come la malattia, e aiuta a conciliare il dolore con la vita quotidiana.
Come in tante altre situazioni che appartengono a realtà a noi sconosciute, anche in questo caso, vedendo la sofferenza che persone come noi devono affrontare ogni giorno, abbiamo imparato ancora una volta quanto dovremmo apprezzare la vita senza troppo lamentarci. Abbiamo visto persone che, nonostante la malattia, nonostante il dolore, nonostante le perdite, trovano ancora più forza di quanta ne avessero prima e affrontano la vita con un sorriso, scrivendo alcune delle poesie e dei testi letterari più belli e colorati che abbiamo mai avuto il piacere di leggere.
Siamo felici di aver partecipato a questo progetto e adesso possiamo dire ancor più forte:
I care, mi preme, mi sta a cuore.
Ginevra Naldoni e Sara Mongili
V F – Istituto di Istruzione Superiore Giotto Ulivi