Il muro di gomma. Autorizzato l’impianto a pellet. La centrale di Petrona può essere costruita
Il SUAP dell’Unione montana dei Comuni del Mugello ha dato il via libera alla linea di produzione per il pellet, previsto insieme all’impianto a biomasse di Petrona. Ora la Renovo può avviare il cantiere. Sull’argomento pubblichiamo un commento critico di Gianni Frilli. Pronti ad ospitare, come sempre, altre opinioni e commenti.
Il muro di gomma
Eccoci, ci risiamo. La politica nostrana ha scritta una nuova pagina di smisurata autoreferenzialità. Vergata sulla carta della protervia, con il misconoscimento delle opinioni e delle preoccupazioni dei cittadini, a favore degli interessi, e non delle ragioni, di un gruppo imprenditoriale privato. Di nuovo, davanti ad un muro di gomma, insormontabile. Non lo si scavalca, non lo si aggira, ci si rimbalza contro. Apparentemente in modo incruento, senza conseguenze fisiche. Però ne resterà il segno, nell’animo, nella dignità, nel cuore di quei cittadini che ne avversano il progetto, timorosi degli effetti e le ricadute ambientali per il loro territorio.
Così, accanto alla già autorizzata centrale a biomasse, che brucerà 18000 tonnellate di biomassa legnosa all’anno, verrà costruita la struttura per la produzione di pellet, con un fabbisogno, anch’esso annuo, di circa 78000 tonnellate. La notizia è ufficiale. Il coronamento della procedura di autorizzazione, del progetto, ha consumata la sua celebrazione nell’ufficio “attività produttive” dell’Unione Montana Comuni del Mugello. Maestro di cerimonia un funzionario di quell’ente. Ne ha coordinate le sedute della conferenza dei servizi, letti ed esaminati i documenti giunti sul suo tavolo. Poi, comunque, è stata concessa l’autorizzazione a costruire. Fra leggi e orpelli normativi, sul suo operato pesa la frase, quasi una giustificazione : “non avendo alcun poter di revisione o modifica di provvedimenti presi da Enti terzi”. Parole sue.
Dunque non è stato possibile controbattere all’enorme vizio che grava sull’intero progetto. La centrale a biomasse e la linea per il pellet non sono produzioni fra loro dissociate. Anzi sono riconducibili, di forma e di fatto, ad un unico soggetto imprenditoriale. Lo dicono gli indirizzi anagrafici societari, i componenti degli organi di rappresentanza di quelle aziende, la commistione delle carte progettuali delle due attività. Chissà, difficile credere che questa subdola diversificazione, fra rami d’azienda, non sia stata notata dagli esaminatori. Eppure, l’averla rilevata, invece, avrebbe ricondotto questa tipologia di progetto verso un legittimo, ed ineluttabile, riesame, con o senza l’autotutela : la valutazione di impatto ambientale. Sarebbe stato uno scenario totalmente diverso, bocciatura sicura.
Ma la politica non ha voluto. Nessun dialogo. Purtroppo, e lo abbiamo già scritto, a questo imprenditore è concessa un’apertura di credito inusuale. Dato che non ha alcuna esperienza nel settore biomasse, sul suolo nazionale, con la nostra legislazione. Qualche settimana fa, abbiamo narrata la vicenda di un impianto simile, a Campo Tizzoro (clicca qui per l’articolo originale), sulla montagna pistoiese, chiuso dopo appena 14 mesi dalla sua apertura, per una malattia strutturale : insostenibilità imprenditoriale.
Ci siamo ripetuti, dopo pochi giorni, per aver letto ed indagato il “piano di approvvigionamento”, presentato a corredo dell’istanza per l’autorizzazione, proprio da questa società che lo ha proposto (clicca qui per l’articolo originale). Avevamo consigliato, anche, di far valutare, e validare, questo documento da tecnici ed esperti del settore. Un suggerimento disatteso, ignorato. Si perché il reperimento della biomassa resta il punto critico. Non ci sarà alcun vantaggio per la filiera degli operatori forestali locali se il legname arriverà da Radicofani (SI). Laddove, peraltro, quell’azienda da cui dovrebbero giungere fino a 50000 tonnellate annue di biomasse, la Nuova Rivart s.r.l. del Gruppo Saviola, ha avviata la messa in mobilità dei propri dipendenti, già dallo scorso ottobre. No, è un’intesa di approvvigionamento inaccettabile.
Del resto respingere le osservazioni, tutte, anche di fronte all’evidenza, è stata la peculiarità che ha contraddistinta la procedura di questa doppia autorizzazione a costruire. Come quelle sulla mancanza di un’adeguata progettazione per la messa in sicurezza idraulica dello stesso PIP di Petrona. Eppure verrà collaudato, o lo è già da poco, senza aver tenuto conto delle prescrizioni attuative degli studi in materia.
Non ci sono scusanti. La politica vince sempre. Anche quando perde riesce a dissimulare situazioni e contenuti fino renderli funzionali alle proprie pretese. Si chiude questa nuova pagina. Una brutta pagina.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 dicembre 2015
Com’era quella bella idea di giornalismo, i fatti separati dalle opinioni…..
Si una bella e giusta idea. Magari da ricordare ai giornalisti di professione. Quelli che in apparenza si limitano a riportare i fatti, separati dalle opinioni. Già perché la loro presunta obiettività, su certi argomenti, cozza con il silenzio per altri. Insomma si riportano i fatti solo in certe occasioni, in altre proprio non si da la notizia. Guardi la storia del giornalismo locale è ricca di silenzi e, anche, di colpevoli dimenticanze, o meglio, di pedissequa compiacenza. Ecco, vede, io non sono un giornalista. Scrivo opinioni e commenti. Nella consapevolezza di non poter piacere a tanti. Ed ho iniziato a farlo proprio per compensare i vuoti lasciati da quel giornalismo che lei rimpiange. O di cui si sente orfano. Con ciò ben lieto di poterla adottare, in una famiglia, di pensiero, allargata. Il Filo – idee e notizie dal Mugello, è aperto a tutti. Grazie per il suo intervento.