L’esperienza di un “azzurro” al Palio di Borgo San Lorenzo
BORGO SAN LORENZO – Tutto è iniziato nell’agosto del 2015, con un gruppo di amici che crea la propria squadra per partecipare al Palio di Borgo San Lorenzo.
Un’avventura nata, più che altro, come una sfida personale, senza l’ambizione di vincere visto che eravamo i più giovani iscritti, ma bensì di dare il massimo per sostenere la nostra squadra: gli azzurri di Zeti/ Crocifisso.
“Il primo anno ci siamo classificati in ultima posizione – raccontano i ragazzi – riuscendo però a vincere due giochi: la “mangiata degli spaghetti piccanti” e la “corsa dei carretti”. Nonostante le sconfitta quest’esperienza ci ha segnati, abbiamo deciso di non arrenderci e di proseguire con il nostro percorso all’interno del Palio”.
L’anno seguente ognuno si è impegnato a cercare qualche persona da aggiungere al gruppo in modo tale da ottenere qualche risultato in più. Nonostante i nuovi arrivi si sono classificati nuovamente in fondo alla graduatoria; era troppo grande la differenza sia fisica che di età tra loro e i membri delle altre squadre.
Quest’anno ci sono stati vari cambiamenti all’interno dell’organizzazione di questo evento: le squadre si sono trasformate in veri e propri rioni e la squadra è passata da “Crocifisso” a “Zeti/ Crocifisso”. Inoltre, al posto del “gioco della polenta” ne è stato inserito un altro che consiste nel rotolare ed in seguito trainare una rotoballa.
“In quest’edizione del Palio – continuano – siamo riusciti ad arrivare quarti, con 19 punti, ad un punto dal terzo posto e dalle finali. Per noi ragazzi anche solo essere riusciti a non arrivare ultimi in classifica è una grandissima soddisfazione, anche se rimane un po’ di amarezza per non aver potuto disputare i giochi del 10 agosto”.
“Non siamo riusciti a raggiungere le finali del Palio – dichiara il capitano degli azzurri – ma sono contento perché quest’anno ci siamo impegnati e abbiamo sempre dato il massimo. Continuiamo così, lavorando durante l’anno in modo da essere pronti alla prossima edizione dei giochi del patrono, senza però perdere di vista che la cosa più importante in una manifestazione di questo tipo è divertirsi.”
Francesco Falcini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 agosto 2017