L’odissea di tre cuccioli randagi e della burocrazia per catturarli
BARBERINO DI MUGELLO – Dallo scorso novembre in località Fresciano ci sono tre cuccioli randagi (uno simile a un maremmano, gli altri due simili a lupetti) che vengono accuditi da due signore della zona. Spiega Misa Tellini, una delle due, che quando sono arrivati questi animali erano visibilmente denutriti: “Abbiamo subito avvertito gli organi competenti. Si sono anche recati sul posto diversi animalisti, allertati da alcune segnalazioni sui social. Poiché i cuccioli andavano anche sulla strada provinciale che va a Mangona, distante poche decine di metri dal luogo dove si erano stabiliti, in cerca di cibo, venivano avvistati e segnalati ogni giorno da parecchie persone preoccupate sia per la sorte dei cani, sia per gli incidenti che avrebbero potuto causare”.
Da allora le due donne hanno iniziato una lunga trafila burocratica coinvolgendo, raccontano, Asl, Polizia Municipale e Comune di Barberino di Mugello, per chiedere che questi animali vengano catturati e portati in un canile. Spiega ancora la signora: “Abbiamo chiamato i vigili di Barberino e l’Asl veterinaria di Firenze. Dalla Asl sono venuti subito a fare un sopralluogo e sono stati sempre molto disponibili e collaborativi con noi (in breve tempo si sono attrezzati con un’enorme gabbia trappola, per essere pronti a partire al momento che dal comune di Barberino avessero fornito loro tutti i documenti di cui necessitavano per poter posizionare la stessa)”.
Ma, secondo la lettrice, questi documenti ancora tardano ad arrivare. Afferma: “Il problema è quindi da subito apparso causato dal comune di Barberino, che non rispondeva alle richieste della ASL di inviare ulteriori dati e documenti”. La stessa, ritenendo che l’intoppo sia legato alla mancanza di una destinazione chiara per questi animali, avanza anche una proposta: “Ci siamo offerte di fare noi da canile: avendo entrambe le competenze per poterci occupare di cani selvatici, ci siamo proposte, in cambio di un compenso di cinque euro a cane al giorno (la cifra che viene solitamente corrisposta alle strutture ndr) di tenerli a pensione e rieducarli, proprio per provare a risolvere anche questo intoppo”.
Al momento questi tre cuccioli (che ormai hanno circa otto mesi) sono liberi in terreno boschivo dove le due signore hanno realizzato per loro un riparo di fortuna e difficilmente si fanno avvicinare (tra l’altro si tratta di un terreno privato, di proprietà di una terza persona). Dalla Polizia Municipale di Barberino di Mugello spiegano che si sarebbe in attesa delle necessarie autorizzazioni (anche dalla proprietà) per piazzare le trappole per la cattura, assicurando che stanno già lavorando per trovare una destinazione agli animali (che però, ribadiscono, per prima cosa devono essere catturati).
Aggiunge il comandante Paolo Baldini: “Purtroppo non è praticabile la soluzione prospettata di pagare le signore per la custodia. Essendo soldi pubblici devono essere destinati a strutture accreditate e certificate. Diversa sarebbe la situazione se le signore scegliessero di adottare i cani, registrandoli a loro nome. In quel caso da parte dell’Unione si prevede anche un contributo per chi adotta”.
Nicola Di Renzone
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 Gennaio 2023