Lo sviluppo economico del Mugello. Ecco analisi e proposte di CNA
MUGELLO – “Il Filo” continua ad approfondire il tema dello sviluppo del Mugello, rilanciato qualche tempo fa dal presidente di Confindustria Mugello Fabio Boni (intervista qui). Stavolta diamo la parola al mondo dell’artigianato, che in Mugello ha peso rilevante. E lo facciamo con un’intervista a Massimo Capecchi, neo-presidente di CNA Mugello.
Capecchi, quali sono, a giudizio di CNA, le prospettive di sviluppo della nostra zona? In quale direzione sta andando il Mugello e dove dovrebbe andare? Quali i punti di forza e di debolezza? Dopo i duri anni della crisi economica il nostro territorio si sta risollevando e le prospettive di crescita e di sviluppo ci sono. I segnali che vediamo all’orizzonte ci fanno sperare in un futuro positivo anche se le incertezze sono ancora tante. Non dobbiamo abbandonarci a facili e pericolosi entusiasmi, ma forse le aziende del Mugello possono finalmente vedere la luce alla fine del tunnel. Ci sono settori come la moda, la meccanica, l’agroalimentare in cui gli investimenti sono ripartiti e questo significa che c’è una maggiore fiducia nel futuro. Ma la fiducia non basta. Il coraggio e la tenacia, che fanno parte da sempre del Dna degli artigiani, hanno permesso alle aziende di sopravvivere, seppur con fatica. Adesso c’è bisogno di fare un salto di qualità.
La crescita del Mugello non può non passare attraverso lo sviluppo del turismo ma ci sono tanti altri settori di eccellenza che possono crescere e prosperare. È necessario risolvere gli annosi problemi legati alla viabilità e ai trasporti, l’inefficienza delle comunicazioni (su tutte la carenza clamorosa della connettività a internet), le difformità dei regolamenti comunali e una burocrazia che ancora ha tempi distanti da quelli delle imprese. A questi si aggiunge anche la difficoltà che hanno le aziende nel reperire e formare personale con professionalità adeguate e per questo motivo il rapporto con le scuole deve essere ricostruito e fortificato. Devono essere potenziati l’alternanza scuola/lavoro, gli stage aziendali e i progetti formativi. Proprio in quest’ottica Cna ha dato vita a un progetto chiamato “Cool Fashion”, che si spera possa essere ampliato anche ad altri settori, per formare un certo numero di persone che vogliono avvicinarsi al mondo della moda attraverso l’inserimento diretto in azienda, con lo scopo di favorire l’acquisizione sul campo delle competenze necessarie per raggiungere un livello professionale elevato.
Avete qualche proposta specifica, qualche indicazione, qualche suggerimento da rivolgere a politici locali e forze economiche, per favorire la crescita sociale ed economica del Mugello?
Cna è uno dei protagonisti più importanti della vita economica e sociale del Mugello ed è nostro dovere confrontarci con la politica locale e le altre forze economiche. L’obiettivo deve essere proporre e ascoltare, lavorare e costruire, perché così si creano le sinergie giuste tra cittadini, imprese e istituzioni. Con le amministrazioni locali la nostra associazione ha sempre avuto un rapporto improntato sulla collaborazione e sul dialogo. Puntiamo a favorire lo sviluppo delle imprese aumentando il livello di cooperazione con loro e aiutandole quando serve. Da anni Cna sostiene che è necessario che i comuni del Mugello adottino dei regolamenti uniformi tra loro. A volte ci sono differenze incomprensibili, come per l’applicazione delle tariffe Tari. In questo come in altri casi le attività produttive e i cittadini ne risentono.
Sull’ipotesi della fusione dei Comuni vale la pena ragionare approfonditamente, soprattutto perché nel Mugello c’è una recente esperienza che può darci dei dati su cui riflettere e bisogna tenere conto dell’efficientamento della “macchina pubblica”, un’esigenza sempre più pressante, per cui qualcosa è stato fatto ma molto resta ancora da fare.
Al tema dello sviluppo dell’area è legata senz’altro la questione del rapporto con la città e l’area Metropolitana. Come vedete gli attuali rapporti tra Mugello e area Metropolitana? Quali limiti e problematicità ci sono?
Nel Mugello si va a fare una gita non a lavorare: questa è la percezione che ha la città di noi. Questo concetto deve essere superato: il Mugello non deve più essere solo un luogo dove si mangia bene e si respira aria buona, ma anche un riferimento per imprese e lavoratori che possono essere attratti dalle opportunità offerte dal nostro territorio. Per decenni i mugellani si sono spostati verso la città per lavorare, oggi è arrivato il momento di invertire il flusso. Per farlo però è necessario migliorare le infrastrutture, partendo senza dubbio dal potenziamento della ferrovia Faentina che deve essere il collegamento principale con la città. I disagi che subiscono i nostri pendolari impediscono anche ai fiorentini di considerare il Mugello come un luogo dov’è possibile recarsi per lavorare. Ma non soltanto la linea ferroviaria ci penalizza, purtroppo anche le strade della valle sono inadeguate. Se dall’uscita dell’autostrada fino a Pianvallico la viabilità è dignitosa, da S. Piero in direzione della Val di Sieve diventa improponibile.
Per essere parte integrante del tessuto economico dell’area Metropolitana abbiamo bisogno di collegamenti efficienti, di una connessione a internet moderna e di una nuova visione d’insieme del territorio. Ma soprattutto di una condivisa voglia di crescere. Solo così possiamo avvicinarci alla città e allargare i nostri orizzonti, non solo verso la provincia di Firenze ma anche verso altri territori che ci sono molto vicini. Basta scavalcare gli Appennini.
Che pensate dell’intervista del presidente di Confindustria?
Credo che loro come noi hanno a cuore lo sviluppo del nostro territorio e se riusciamo tutti insieme a trovare i giusti equilibri insieme agli altri protagonisti della vita politica, sociale ed economica del Mugello, potremo finalmente porre le basi per un futuro migliore.
Il Filo
Le interviste sul tema dello sviluppo del Mugello:
Fabio Boni, presidente di Confindustria Mugello
Paolo Aglietti, segretario CGIL zona Mugello
Massimo Capecchi, presidente CNA Mugello
Massimo Biagioni, direttore regionale Confesercenti
Paolo Raffini, presidente del Banco Fiorentino
Paolo Omoboni, presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 aprile 2017