Trasporti pubblici con il “lotto debole”: a rischio servizi e occupazione
MUGELLO – Non ci stanno le segreterie sindacali alla frittata del lotto debole, CGIL, CISL, UIL, FAISA e UGL contestano la decisione di andare avanti con la gara dei cosiddetti lotti deboli che interesserebbe il trasporto pubblico dell’Alto Mugello e di alcuni comuni della Città metropolitana di Firenze .
In una nota congiunta sono a richiedere un incontro urgente alla Regione ed alla Metrocittà perché i patti non sono stati rispettati.
E’grave che la gara per il lotto debole sia partita prima e non dopo la più ricca gara regionale. Inoltre i conti non tornano poiché rilevano una difformità in negativo tra le risorse promesse e quelle effettivamente stanziate. Una difformità che in sostanza ha tenuto fuori dalla gara le aziende più grandi e già operanti sul territorio.
Le OO.SS sono preoccupate per la ricaduta occupazionale del settore quanto per il probabile impoverimento dei servizi.
Ci sono stati degli impegni che non sono stati mantenuti, sottolineano i sindacati. Ed inoltre si fa notare che solo la Città metropolitana di Firenze ha attuato una gara simile. Questo non vuol dire fare da apripista, questo vuol dire cercare di emarginare le zone a domanda debole che soffrono già di isolamento e vedrebbero ridursi ancora un servizio di pubblica utilità particolarmente necessario nelle zone montane.
Della questione si discute molto anche nei paesi interessati, il trasporto scolastico e le corse per i pendolari non possono essere messe a rischio. Ci sono comuni, come Palazzuolo, che non hanno nemmeno il servizio festivo e questo limita molto gli spostamenti da e per quei luoghi.
Non si vede il motivo di una ulteriore penalizzazione visto che già ora il servizio è ridotto all’osso.
Ma il problema principale, come sempre, è nelle risorse. Se fino ad ora le aziende avevano resistito pur in presenza di pochi utenti, abbassare il rimborso chilometrico per il nuovo gestore darà il colpo di grazia. Ed in cambio non è che abbiano ricevuto uno sconto sulle tasse, anzi. Nel raggio di 50 km c’è chi ha treni e bus a volontà e chi ha appena tre corse per spostarsi.
Ed inoltre i maggiori problemi li avrebbe chi sta in località montane e difficili da raggiungere. Come dire il danno oltre la beffa.
Lucio Cavini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 dicembre 2016